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LA BELLEZZA

domenica 12 gennaio 2020

"L'ULTIMO INVERNO DI RASPUTIN" di Dmitrij Miropol'skij, Fazi Editore.


“Il proiettile che ha ucciso Rasputin non ha colpito solo il cuore della dinastia regnante. La sua onda d’urto è arrivata alla maggioranza delle persone in molti paesi. I pettegolezzi non si placheranno in breve tempo: chi è stato, alla fine, Grigorij Efimovič Rasputin? Come è riuscito a occupare una posizione unica alla corte dell’ultimo imperatore russo? Cosa ha fatto realmente, sfruttando la sua posizione? Come è caduto, trascinando con sé l’impero?”[1]
“L’ultimo inverno di Rasputin”[2] consta di due macro sezioni: la prima, più “romanzata”, non si limita a raccontare una delle figure più affascinanti e controverse nella storia della Russia, ma allarga il focus  sul panorama mondiale dei primi anni del 1900. In prevalenza, il lettore sarà assorbito dall’assetto politico che – di lì a poco - avrebbe scatenato la Prima Guerra Mondiale, ma non mancano riferimenti allo sport (dove il campo e le tattiche di gioco trovano affinità con le alleanze, i conflitti e le tattiche di guerra) e alla situazione culturale dell’epoca. Tra i tanti, spicca la figura del poeta Vladimir Majakovskij, le cui vicissitudini attraversano tutto il libro. Nella seconda parte, invece, l’autore riprende personaggi, luoghi e avvenimenti e ne svela i particolari tralasciati all’interno del romanzo, dando alla narrazione un taglio più tecnico, più storico o più giornalistico, se vogliamo.
“L’ultimo inverno di Rasputin” è un romanzo ricchissimo, dettagliato e molto ben strutturato: sia la storia (dei personaggi coinvolti) sia la Storia (intesa come insieme di accadimenti storici) sono avvincenti al punto che risulta difficile interrompere la lettura senza provare un forte impulso a riaprire il libro al più presto. Perché? Perché il lettore non ha tra le mani un romanzo unicamente storico, ma anche un thriller, un racconto di spionaggio e di intrighi internazionali; e il punto di vista russo è solo uno dei tanti analizzati…
Non lasciatevi intimorire dalla mole del libro o dalla grande quantità di personaggi che esso contiene perché l’autore è stato perfettamente in grado di creare un amalgama scorrevole alla stregua di un bel film.
Leggetelo: non ve ne pentirete!



[1] Pagina 744, “L’ultimo inverno di Rasputin”, Dmitrij Miropol’skij, Fazi Editore.
[2] DMITRIJ MIROPOL’SKIJ
È nato il 12 agosto del 1964 a Leningrado. Dal 1988 lavora come pubblicitario, autore teatrale, conduttore, commentatore musicale, sceneggiatore. A partire dal 2006 ha iniziato a pubblicare romanzi storici. Questo romanzo, finalista al premio Nacional’nyj Bastseller, è il suo primo libro pubblicato in Italia.

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