Lo sfogo di un uomo che, incapace di
stare al mondo, vive nelle (e delle) proprie fantasie. Padrone e – nello stesso
tempo – schiavo del sottosuolo in cui è stato/si è relegato. Un martire di se
stesso e della società. Un uomo pieno di contraddizioni coerenti nella loro
assurdità. Un uomo i cui pregi sono difetti e i difetti sono pregi. Un uomo
tormentato sia dai dubbi sia dalle certezze. Un uomo che ha deciso di
raccontarsi: per giustificarsi? Per vantarsi? Per scusarsi? Sì e no. Il suo
scopo consiste, più che altro, nel tentare di liberarsi dei propri difetti,
raccontandoli; nel volersi alleggerire dei brutti ricordi, facendoli riaffiorare
alla memoria ed espellendoli attraverso la narrazione. Un uomo sensibile e
intelligente, reso “maligno” dalla propria incapacità di conformarsi al mondo
circostante e – nello stesso tempo – dall’incapacità altrui di accettarlo e
includerlo in quel mondo. Un uomo in grado di provare sia fierezza sia vergogna
del proprio essere…
“[..] non è il caso di terminare qui le
Memorie? Mi pare d’aver commesso un errore cominciando a scriverle. Per lo
meno, mi sono vergognato per tutto il tempo che ho scritto questo racconto:
vuol dire che questa non è più letteratura, ma un castigo emendatore”.
Il lettore non dovrebbe lasciarsi
ingannare da questa apparente auto-accusa da parte del protagonista; in realtà,
è presente, infatti, una sorta di sottotraccia che risponde alla domanda: “Perché
quest’uomo non si adatta?” La risposta è: perché vede il mondo senza gli schemi
e i preconcetti attraverso i quali gli altri vedono quello stesso mondo. È
libero (e disilluso) da tutti i cliché
puntualmente applicati alla vita, pertanto non c’è che un posto adatto a colui
che può essere considerato un disadattato: il sottosuolo. Forse coltiva il
sogno di “redimere” gli abitanti del mondo “soprastante” o forse no. Forse si
sentirebbe meno solo se riuscisse, ma poi perderebbe la propria unicità, dunque
la scelta ricade sul preservare quella libertà interiore che lo
contraddistingue. A dispetto del (e a prescindere dal) giudizio degli altri.
Lettori compresi.
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