C’erano
una volta i segnali di fumo:
li
mandavan gli indiani
per
avvertire qualcuno.
Ora
il telefono squilla perenne
neanche
più in bagno
puoi
restare indenne.
Messaggi,
chiamate, squillini e sonate
per
cose importanti
o
per stupidate.
Nelle
borsette o in palmi sudati
siamo
più schiavi
che
negli anni passati.
Le
tasche ci vibrano e siamo già pronti
a
dare risposta
a
chiunque ci conti.
Gli
occhi puntati sempre giù, in basso,
a
fissare uno schermo
anche
se siamo a spasso.
Selfie su selfie, foto e filmati
da
condivider
con
tutti gli stati.
Amici
virtuali che non conosciamo
commentano,
criticano
e
noi ribattiamo.
Violiamo
la privacy giorno per giorno
di
amici e parenti
e di
chi ci sta attorno.
Siamo
sempre connessi con tutti e con tutto,
ma siamo
più soli
e
con l’animo brutto.
A
volte chattiamo col nostro vicino,
ma
di persona
non
ci parliamo.
Tutte
le info a portata di dito
tanto
che senza
ti
senti smarrito.
Non
siamo più in grado di fare un bel niente:
se la
tecnologia
non
è qui presente.
Vocabolario?
C’è Wikipedia!
Sfogliare
la carta
infatti
ci tedia.
Il
Tuttocittà? C’è il navigatore!
E
senza di quello
ti
attacchi… al motore!
Lettere
in posta? Ti mando una e-mail!
Ormai
sembra quasi
come
la Breil:
puoi
togliermi tutto,
ma non togliermi lei!!!
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