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LA BELLEZZA

domenica 19 maggio 2019

Che ne sarà del mestiere dell'editore?


Domenica 12 maggio, ore 13,30, sala Avorio.
Che ne sarà del mestiere dell’editore?
Presentazione della rivista “Pretext. Libri & periodici, del loro passato del loro futuro”.
Con i direttori Ada Gigli Marchetti e Pier Luigi Vercesi, Gian Arturo Ferrari, Giuseppina Manin e Oliviero Ponte di Pino.
A cura di Centro Studi per la storia dell’editoria e del Giornalismo.
Una parentesi sull’editoria femminile.
Il processo di trasformazione dell’editoria è sempre stato molto lento. Correnti editoriali molto forti sono state aperte da donne come Inge Feltrinelli, considerata una pioniera dell’editoria. E il fatto che ci siano editrici donne è essenziale in quanto lo zoccolo duro della comunità dei lettori è rappresentata da lettrici. Essenziali sono, tra l’altro, alcune qualità che – in special modo – hanno le donne delle case editrici: sensibilità, qualità, gusti raffinati e ricercatezza (soprattutto grafica). Imprenditrici e non solo, in quanto votate alla crescita e all’evoluzione oltre che al profitto.
Il futuro dell’editoria è strettamente legato al progredire della tecnologia, vediamo perché:
·        Digitalizzazione dei contenuti;
·        Disintermediazione (verrà spezzata la catena formata da figure quali, ad esempio, quella del distributore, del libraio, degli uffici stampa, ecc.). Oggi, un editore può mettere direttamente on-line le proprie pubblicazioni senza bisogno di passare da troppi intermediari.
·        È finita l’Era dell’acquisto secondo i canoni classici ed è cominciata l’Era degli abbonamenti ai servizi più disparati. Tali servizi, pertanto, vanno curati maggiormente e vanno resi più sofisticati. Un esempio concreto è quello di Feltrinelli che ha acquisito la Scuola Holden.
·        Fare l’editore, oggi, significa dover fare anche tante altre cose (tipo organizzare eventi, ecc.), ma non è detto che un editore sappia fare tutto… Da questo possiamo arguire che questa modernizzazione ha sia dei lati positivi sia dei lati negativi…
Il futuro dell’editoria, in realtà, è altamente imprevedibile, in quanto è una continua evoluzione della creatività e la creatività – come ben sappiamo – non è prevedibile!

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