Il Doctor Faustus di Thomas Mann in compagnia del programma e della pianta guida del Salone Internazionale del Libro di Torino (XXXV edizione, "Attraverso lo Specchio"). |
Il tema del Salone di quest’anno era “Attraverso lo specchio” e io ho voluto inaugurarlo con una conferenza sul Doctor Faustus[1] di Thomas Mann. Perché? Perché – segno del destino – da qualche anno sto lavorando alla stesura di due saggi: uno riguarda gli specchi e l’altro il Male, proprio a partire dall’analisi delle varie versioni del Faust nella storia della Letteratura. I cardini, naturalmente, sono Carroll ed Ende (per quanto riguarda gli specchi); Marlowe, Goethe e Mann[2] (per ciò che concerne Faust); e Dostoevskij, che molto ci ha raccontato sulla figura del diavolo. Attorno a questi autori ruotano i miei studi, al momento. Perciò non potevo perdere l’occasione di partecipare[3] a un Salone che mi avrebbe fornito ulteriori informazioni in merito ai miei interessi. Ecco, dunque, il mio viaggio attraverso lo specchio…
“Nella Germania devastata dalla fine della Seconda guerra mondiale, il professor Serenus Zeitblom scrive la biografia dall’amico d’infanzia Adrian Leverkűhn, un geniale musicista che in cambio dell’anima ha ottenuto dal diavolo ventiquattro anni di furore creativo. Reinterpretando in chiave moderna il mito di Faust, Thomas Mann narra una vicenda che per molti aspetti sembra anticipare il destino della Germania, travolta dalla follia hitleriana e dalla distruzione. Dando vita a tre generazioni di personaggi, descritti ora con accorata pietà ora con mordente ironia, Mann crea nello stesso tempo una grandiosa allegoria della storia tedesca, e riflette sul profondo significato dell’arte, della musica, della filosofia, della scienza, e sul destino dell’uomo[4]”.
Gianluigi Ricuperati al Salone del Libro 2023 |
La scelta di Ricuperati di raccontare il "Doctor Faustus" piuttosto che un altro libro è stata dettata da tre ragioni ben precise: prima fra tutte il parallelismo tra la Storia narrata nel romanzo di Mann e il periodo storico che stiamo attraversando attualmente; poi la sua grande passione per la musica; e infine la ricchezza quasi stordente dei temi contenuti nel romanzo.
Guardando lo specchio vediamo il riflesso del nostro mondo; attraversando lo specchio troviamo un mondo in tutto e per tutto simile al nostro, solo collocato in un passato non troppo lontano ma neppure troppo vicino a noi. In entrambe le realtà sono presenti: uno scenario di guerra e di follia, uno slancio potente verso l’innovazione, un desiderio di successo il cui raggiungimento è determinato in base al livello di fama e apprezzamento da parte della Società. Sul primo punto non mi soffermerò, perché quando si tratta di guerra mi è impossibile descrivere tutto l’orrore e il terrore che provo… Per quanto concerne il secondo punto, invece, proverò a condensare il discorso di Ricuperati in una manciata di parole: l’Intelligenza Artificiale rappresenta l’evoluzione del mito faustiano da questa parte dello specchio. [Di AI si è parlato tanto, al Salone del Libro, e nei prossimi articoli vi svelerò che cosa è emerso, ma per adesso restiamo su Faust e sulle sue declinazioni…] Da sempre l’essere umano testa i propri limiti tentando di superarli e di superarsi: Faust è il portavoce di tutti coloro che – spinti da una irrefrenabile ambizione - vogliono emergere e fare la differenza, raggiungendo vette di conoscenza tanto alte da sfidare Dio; il patto col diavolo per ottenere tali risultati barattando la propria anima con il successo è uno dei leitmotiv più affascinanti nella storia della Letteratura e Mann lo ha utilizzato in maniera originale e complessa creando un romanzo che si sviluppa su tre macro-livelli (narrativo, musicale, storico-politico) i quali, a loro volta, contengono ulteriori sottolivelli (pittura, letteratura e metaletteratura, filosofia, amicizia e relazioni umane, psicologia, numerologia e matematica, tempo e spazio, dualismo e ambiguità, ecc.). Mann è riuscito a dar vita a un “romanzo mondo” (o “romanzo cosmo”), attingendo a “colossi” come Adorno, Bach, Wagner, Nietzsche e Schőnberg. Quest’ultimo, in particolare, esplorando un territorio musicale sconosciuto - cioè la musica atonale – ha spianato la strada al metodo dodecafonico, basato su una sequenza (o serie, da cui la definizione “musica seriale”) comprendente i dodici suoni della scala musicale cromatica temperata. [Schőnberg fu, tra l’altro, amico del compositore e direttore d’orchestra austriaco Alexander von Zemlinsky.]
E poi, la terza caratteristica presente sia al di qua sia al di là dello specchio: il successo. Ma come si misurano cose che, come la fama, la gloria e – appunto – il successo, non si possono né vedere né toccare? Misurando il numero di seguaci di una determinata persona e il loro livello di apprezzamento di ciò che quella persona è e di ciò che fa. La prova lampante ci arriva dai Social, ovvero quelli che io definirei “termometri della fama”. Vero è anche che non sempre vale l’equazione fama = successo, ma purtroppo, durante la “gara”, molti non tengono conto di questo aspetto, raccogliendo solo rabbia, invidia e frustrazione. Ma il discorso che ho appena fatto sul successo è il risultato di un mio personale pensiero, quindi tornerei al relatore e alla sua visione del “Doctor Faustus”…
Come ho detto all’inizio, Gianluigi Ricuperati ha dichiarato di avere una grande passione per la musica, una passione che si estende al parlare di musica e al sentirne parlare. La sua fascinazione per questa forma d’arte in particolare è dovuta a una caratteristica di cui solo lei è portatrice: la possibilità di scriverla ma non di descriverla. Mi spiego meglio: tutti sappiamo che quei simboli sul pentagramma sono le note, così come sappiamo che quelle parole che a volte vediamo scritte sullo spartito sono indicazioni per una corretta esecuzione del brano. Adagio, Andante, Moderato, Lento, Sostenuto, Allegretto, Vivacissimo, Calando, Stringendo, sono solo alcuni dei modi per precisare il tempo di una composizione musicale, ma per quanto tali indicazioni possano essere accurate, non saranno mai sufficienti a descrivere qualcosa di così etereo ed effimero come la musica. Il linguaggio musicale serve a darle corpo, certo, ma non riuscirà mai ad esprimere il mistero e il misticismo che sono l’anima di quest’arte. Thomas Mann, però, stando alle parole di Ricuperati, è riuscito a raccontare la musica, ottenendo così di far “sentire” il libro al lettore (o, almeno, questo è ciò che ho inteso io).
Ascoltare leggendo, leggere ascoltando, sentire attraverso la parola scritta…
Non mi resta che leggerlo.
E voi lo avete letto?
[1] Sabato 18 maggio 2023, Ore 11.45, Sala Granata, Padiglione 3, con Gianluigi Ricuperati. “Adrian Leverkűhn riunisce in sé le doti di Berlioz, Nietzsche e Schőnberg. Ha stretto un patto col diavolo per acuire in modo straordinario la sua sensibilità. Dopo aver composto un brano di musica dodecafonica che ha spezzato le leggi musicali tradizionali e ha anticipato i tempi, quando lo presenta agli amici impazzisce”.
[2] Per ora ho letto solo i testi di Marlowe e di Goethe, ma il prossimo della lista è proprio il romanzo di Mann. Per questo motivo le informazioni qui riportate sono frutto della rielaborazione di quanto è stato detto in conferenza da Ricuperati. Ciò significa che il mio articolo è un amalgama dei concetti espressi da Ricuperati e delle mie considerazioni personali.
[3] A questo proposito voglio ringraziare il Salone Internazionale del Libro di Torino che, anche quest’anno, mi ha fornito il pass blogger, garantendomi l’ingresso gratuito per tutti e cinque i giorni della Fiera.
[4] Thomas Mann, “Doctor Faustus”, Oscar Mondadori.
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie per essere passato/a di qua. Cosa pensi di questo post? Lasciami un commento e ti risponderò al più presto!!!