Chissà se la notte è felice e se il giorno è sereno. Tutti dicono Buonanotte e Buongiorno, ma nessuno augura mai la buonanotte al giorno che va a dormire o il buongiorno alla notte che si appresta ad abbandonare il cielo. Nessuno augura mai buon lavoro all'una o all'altro quando si adoperano per compiere il loro dovere astronomico. Chi ha mai chiesto al sole se è felice di rischiarare il giorno? Chi ha mai chiesto alla luna e alle stelle se hanno voglia di restare sveglie per noi fino all'alba? Io lo farò. A costo di instillare il dubbio anche in loro, in quegli astri che sembrano non vacillare mai se non di fronte alle eclissi. Perché - in fondo - che cos'è un' eclissi se non un momento di meravigliosa incertezza che permette alla luce e al buio di incontrarsi e sfiorarsi fino a procreare un istante di completa sintonia universale? Buonanotte giorno. Benvenuta notte. Buon riposo all'uno, buon lavoro all'altra. A domani, se vorrete, e se il cielo si concederà ancora come vetrina e come giaciglio per i vostri corpi. Ligi ad un dovere naturale cui non potete o non volete sottrarvi. Chissà se soffrite a non potervi incontrare. Chissà se piangete. Sono forse lacrime di sole le gocce di pioggia? Se è così, la terra beneficia del tuo dolore, mio caro sole. Sono forse lacrime di luna, le stelle lucenti? Piangi, o amica luna. Piangi ancora, perché più piangi, più la notte si fa limpida e bella. Separati nel cielo, sappiate che nel mio cuore siete uniti; un unico grande amore che mi spinge ad assopirmi al crepuscolo e a destarmi con l'alba.
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