“Io, robot” è una
splendida raccolta di 9 racconti futuristici, fantascientifici, di una realtà
forse non troppo lontana da noi, in un tempo non così distante. 9 racconti
basati su solide fondamenta: “le Tre Leggi della
Robotica”.
1.
Un robot non può
recar danno a un essere umano, né permettere che, a causa della propria
negligenza, un essere umano patisca danno.
2.
Un robot deve sempre
obbedire agli ordini degli esseri umani, a meno che contrastino con la Prima Legge.
3.
Un robot deve
proteggere la propria esistenza, purché questo non contrasti con la Prima o la
Seconda Legge.
Manuale di Robotica, 56ª Edizione, 2058 d.C.
Un libro che si
pone una domanda fondamentale: come affronteremmo – noi esseri umani – la
convivenza con le macchine? Dove – per macchine -. si intendono, chiaramente,
robot umanoidi, in grado non solo di svolgere compiti di ogni genere, ma anche
in grado di pensare o addirittura leggere nel pensiero. 9 storie diverse e solo
apparentemente scollegate, che invece hanno spesso in comune gli stessi
personaggi. Gli androidi sono l’altro “filo di colla” attraverso cui si snodano
le storie narrate. Storie così moderne e così attuali, che ci pongono di fronte
a questioni etiche, morali, socio-politiche e scientifiche che non sembrano
affatto appartenere all’epoca in cui sono state scritte (1950), ma ad oggi.
Problematiche di ordine etico, morale e – non per ultimo – pratico, quindi;
nuovi indirizzi professionali come la “robopsicologia” si prospettano
all’orizzonte di un futuro in cui la nostra baby-sitter potrebbe essere una
macchina. Racconti che svelano aspetti oscuri sia della psicologia umana, sia
di quella robotica. Tecnologia all’avanguardia, viaggi nello spazio infinito,
oltre la nostra galassia, oltre gli orizzonti conosciuti; e ancora: governo e
questioni economiche mondiali gestite da macchine pensanti; nuovi bisogni e
nuove esigenze per l’umanità ormai indissolubilmente legata, mescolata, ma non
del tutto amalgamata ad una fetta di popolazione costituita da metallo e
circuiti. Pregiudizi degli umani nei confronti delle macchine e viceversa; sì,
viceversa, perché come l’uomo non si è mai fidato completamente delle proprie
creature robotiche, così neanche queste ultime nutrono una cieca fiducia nei
confronti di noi poveri esseri fatti di carne e di ossa. Sentimenti e
sensazioni di ogni genere si intervallano in questo libro: paura, fiducia e
diffidenza, superiorità e inferiorità, rabbia, amicizia, lealtà e molto altro
ancora è presente in queste pagine che oltre a farci sorridere e commuovere,
mirano a farci riflettere su dove siamo diretti e su quale futuro ci attende
dietro l’angolo.
Come dicevo, le
Tre Leggi della Robotica sono lo scheletro, l’ossatura di ogni trama, di ogni
racconto. Sono l’ancora di salvezza per QUASI tutti i problemi sollevati
all’interno delle varie storie; QUASI, perché talvolta anche tre regole così
ben congegnate, possono ritorcersi contro i loro ideatori e rappresentare un
intralcio non indifferente. Libero arbitrio e Leggi della Robotica non possono,
infatti, andare di pari passo, così come, di sicuro, non possono farlo neppure
personalità e rigidi funzionalismi.
Bello,
emozionante, avvincente. Adatto a tutti.
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