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LA BELLEZZA

mercoledì 11 settembre 2024

LUCI D'ARTISTA

 

 

Nuovo logo di Luci d'Artista, 27ͣ edizione (dal 25/10/2024 al 12/01/2025).

Molti non lo sanno, ma Torino non è solo una città ricca di grandi e meravigliosi Musei, è un Museo essa stessa! Non un Museo di quelli vecchi e polverosi – intendiamoci bene, eh! - bensì uno di quei crogioli artistici in continua ebollizione. Il Salone del Libro, tanto per fare un esempio conosciuto a tutti, non è una manifestazione che dura solo cinque giorni all’anno, dura tutto l’anno, e non è circoscritta negli spazi di Lingotto Fiere, colonizza tutta Torino! Poi c’è Portici di Carta, che ogni anno, nel periodo autunnale, semina le proprie innumerevoli bancarelle, strabordanti di libri, sotto i portici del Centro Storico per oltre due chilometri! Ecco, la stessa cosa accade per Luci d’Artista – giunta quest’anno alla sua 27ª edizione – manifestazione che illumina in modo creativo e originale le strade e i quartieri di tutta Torino. Insieme a GAM, MAO, Palazzo Madama e Artissima, Luci d’Artista sarà la quinta colonna dell’Arte, a Torino. E il curatore, Antonio Grulli, è già attivamente impegnato a far sì che questa manifestazione culturale trabocchi e si spinga oltre i confini del calendario invernale e oltre quelli del territorio nazionale. Grazie alla collaborazione con la Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino e l’Unione Industriali Torino (insieme alla già citata Artissima, al MAUTO - Museo Nazionale dell’Automobile, alla GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, al MAO – Museo d’Arte Orientale) Luci d’Artista riceverà nuovo lustro e arricchimento. Un arricchimento che sarà anche maggiormente sostenibile e a basso impatto ecologico grazie al sostegno del Gruppo Iren, da oltre vent’anni al fianco di questa suggestiva mostra luminosa a cielo aperto.

Restando in tema di collaborazioni, Accademia della Luce, il Public Program, è forse la sezione che ha maggiormente beneficiato della nuova linea curatoriale, permettendo a Luci d’Artista di instaurare un sistema di lavoro congiunto con i Dipartimenti Educazione dei musei e delle fondazioni per l’arte contemporanea della città e di vivere tutto l’anno, raggiungendo un grande successo nei suoi due importanti appuntamenti rivolti al pubblico: la conferenza dedicata a Giovanni Anselmo e la giornata realizzata per il Solstizio d’Estate, entrambe negli spazi della GAM. I due momenti saranno riconfermati anche in questa edizione, rinnovati nei contenuti e nelle tematiche.

 L’azione congiunta della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali e l’Unione Industriali sosterrà, invece, il complicato e delicatissimo processo di restauro, recupero e rifacimento delle Luci della collezione. In conferenza stampa è stato chiesto di insistere sull’ultimo punto in particolare, punto che, evidentemente, sta molto a cuore al Curatore (Antonio Grulli, La Spezia, 1979, critico d’arte, collaboratore del quotidiano La Stampa per cui tiene la rubrica “Lampi Critici”), al Sindaco di Torino Stefano Lo Russo e al Presidente della Fondazione Torino Musei (Massimo Broccio): il restauro di un’opera d’arte luminosa, infatti, non avviene come quello su un dipinto, su un affresco o su una normale scultura; spesso tutto il complesso va interamente rifatto! Potete ben immaginare la mole di lavoro richiesta… Le Luci di Luci d’Artista sono esposte alle intemperie, quindi all’azione corrosiva di sole, vento, pioggia, freddo e caldo, eppure noi possiamo beneficiare della loro invariata bellezza grazie a periodiche ricostruzioni.

Da sx: Massimo Broccio, Stefano Lo Russo, Antonio Grulli

 

 E, a proposito di restauro, non posso non dirvi che ad essere sottoposta ad azione di restauro sarà anche l’opera “simbolo” della Città di Torino, ovvero “Il volo dei numeri” di Mario Merz, posta sulla Mole Antonelliana.

Durante la conferenza stampa, nella quale si è dato ampio spazio alla sezione “novità”, c’è stato anche un momento commemorativo per richiamare l’attenzione su un’artista di grande rilievo, recentemente venuta a mancare, ovvero Rebecca Horn. In sua memoria, l’opera intitolata “Piccoli spiriti blu” sarà accesa tutte le sere, dal 9 al 15 settembre.

Una delle tante novità riguarda la nuova linea di comunicazione con il pubblico: grazie al rafforzamento dell’uso dei Social Networks, ma soprattutto alla creazione di un sito Internet (lucidartistatorino.org) e di un logo appositamente studiati, 

Monogramma di Luci d'Artista

Luci d’Artista potrà finalmente avere un’identità digitale specifica e riconoscibile. Si ringraziano, per questo contributo, Studio Fludd e Wedoo.

Un’altra grande novità riguarda gli artisti stessi: due nuovi arrivi si aggiungeranno al parco luci di questa edizione: Andreas Angelidakis – con “VR Man” e, rullo di tamburi… Luigi Ontani – con “Scia’Mano”. Ora vi scrivo due righe su ognuno di loro.

ANDREAS ANGELIDAKIS (1968)

Vive ad Atene. Le sue opere indagano lo spazio in cui arte e architettura si sovrappongono e in cui le nuove tecnologie influenzano l’architettura e il nostro modo di vivere. Ha partecipato a documenta14 (Atene e Kassel), alla prima Biennale di Architettura di Chicago, alla 12ª Triennale del Baltico a Vilnius.

L’opera “VR Man”, realizzata in occasione e con il supporto di 2025 FISU Games Winter, riprende l’iconografia classica della scultura greca e romana, e della pratica atletica quale fondamento dei Giochi Olimpici.

Andreas Angelidakis, "VR Man"

Dalla scheda dell'opera: “Un gigante fatto di luce è atterrato a Torino. Una silhouette umana, stilizzata, sul cui capo sembra sovrapporsi un capitello ionico (forse una moderna cariatide? un minotauro?), si staglia vigorosa alludendo all’iconografia della statuaria classica, greca e romana. La Luce ideata dall’artista Andreas Angelidakis richiama l’immagine di un atleta ed è stata realizzata per l’occasione dei FISU World University Games Winter in programma nel mese di gennaio 2025 a Torino e in Piemonte. Angelidakis da sempre attinge immagini, spunti, ispirazioni, storie e aneddoti dalla Grecia classica, rendendoli strumenti e metafore per riflettere sul nostro presente e i nostri modi di vivere. Il titolo VR Man lascia immaginare come il capitello, posizionato all’altezza degli occhi, possa essere al tempo stesso un visore per la realtà virtuale. È evidente il riferimento ai giochi olimpici e alla disciplina atletica dell’antichità, quando il corpo non veniva mai disgiunto dalla mente, dallo spirito e dall’attività intellettuale. Andreas Angelidakis si definisce un architetto che non costruisce. Nelle sue opere utilizza installazioni, sculture, video, elaborazioni digitali, testi e nuove tecnologie per indagare lo spazio in cui arte e architettura si sovrappongono”.

LUIGI ONTANI (1943)

Vive a Roma e Riola di Vergato. Figura già leggendaria, è uno dei più influenti e riconosciuti artisti italiani nel mondo, con una carriera eclettica che spazia dalla pittura alla performance, dalla fotografia alla scultura, dal disegno al video. Ha esposto alla Biennale di Venezia, al Centre Pompidou di Parigi, alla TATE Modern London e al Guggenheim Museum New York, con mostre personali al MoMA PS1 (New York) e alla Serpentine Gallery (Londra).

L’opera “Scia’Mano” è un tributo a Torino, al suo mondo letterario e alla dimensione magica a cui la città è sempre stata accostata.

Luigi Ontani, "Scia'Mano"

Dalla scheda dell'opera:  “La città di Torino ha ispirato il Maestro Luigi Ontani per la sua Luce intitolata Scia’Mano. L’installazione è composta da un lightbox bifacciale tondo e di grandi dimensioni, in cui le fotografie sui due lati sono stampate su un supporto lenticolare. Nelle immagini, sempre in movimento e pronte a mutare in base al punto di vista dell’osservatore, vediamo l’artista impersonare uno sciamano, a cui allude con un gioco di parole anche la forma della maschera - realizzata a Bali con I Wayan Sukarya - che richiama una mano. Il soggetto evoca la tradizione magica di Torino e la posizione dell’opera, sul bordo nord dei Giardini Sambuy, dialoga con il punto in cui aveva sede la libreria e casa editrice Fogola frequentata dall’artista in passato, di cui è sopravvissuta un’insegna. Nell’opera di Ontani sono frequenti i riferimenti letterari e, non a caso, la piazza antistante la stazione Porta Nuova ha un posto nella storia della letteratura dovuto alla tragica fine di Cesare Pavese. Luigi Ontani è uno dei grandi Maestri dell’arte, e la sua figura trascende da decenni i confini italiani e occidentali: ha rivoluzionato sin dagli anni Sessanta i linguaggi artistici grazie alle sue performance, ai suoi Tableaux Vivant, ai suoi video. Utilizza da sempre la fotografia come forma artistica per esplorare nuove identità, come veicolo di reinterpretazione della storia dell’arte, ed è stato il primo artista ad “espanderla” in gigantografie, come nel caso dell’opera Scia’Mano”.

Se voleste saperne di più, vi lascio qui il link ad un articolo che scrissi tempo addietro proprio su una mostra di Luigi Ontani:

https://manumelaracconti.blogspot.com/2021/11/alam-jiwa-e-vanitas-di-luigi-ontani.html 

Luci d’Artista è nata nel 1998 sia per rendere Torino un polo artistico di rilievo, che arrivasse anche al cuore dei “non addetti ai lavori” (ovvero dei non esperti d’arte), sia per riqualificarla come Città del Contemporaneo e, nelle scorse edizioni c’è stata – in ogni luce installata – una “missione di divulgazione della bellezza”. Negli ultimi anni ho scattato qualche foto che oggi voglio condividere con voi, per darvi un assaggio di cosa può offrire una manifestazione come Luci d’Artista. Trovate queste foto anche sul mio profilo Instagram (@barbagallo_manuela).

Per quanto riguarda invece l’edizione 2024-2025, le 28 installazioni luminose saranno visibili dal 25 ottobre 2024 (accensione alle ore 18.30) al 12 gennaio 2025.  Aguzzate la vista perché alcune luci saranno riconfermate nelle stesse collocazioni degli anni scorsi, ma altre - come avrete capito - andranno stanate!

Si accende sulla Mole Antonelliana, completamente restaurata grazie alla Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino e di Unione Industriali Torino, Volo dei numeri, l’opera-manifesto di Torino città dell'arte contemporanea, ideata da Mario Merz.

Alcune Luci storiche cambiano sede rispetto alla precedente edizione: Palomar di Giulio Paolini, da sempre in via Po, torna dopo dieci anni in via Garibaldi; per la prima volta in largo Montebello Ice Cream Light di Vanessa Safavi in una inedita configurazione. Luì e l’arte di andare nel bosco di Luigi Mainolfi trova nuovo spazio lungo via Carlo Alberto e al suo posto e per la prima volta in via Lagrange si potrà ammirare Volo su… di Francesco Casorati.

 

Si riconfermano nelle collocazioni precedenti le Luci di Mario Airò, Cosmometrie in piazza Carignano con una sempre nuova configurazione decisa dall’artista, che come ogni anno segue l’allestimento della sua Luce; Orizzonti di Giovanni Anselmo, in piazza Carlo Alberto; Vele di Natale di Vasco Are in piazza Bodoni; Ancora una volta di Valerio Berruti in via Monferrato; Tappeto volante di Daniel Buren in piazza Palazzo di Città; Nicola De Maria, Regno dei fiori: nido cosmico di tutte le anime in piazza Carlo Emanuele II (piazza Carlina); Marco Gastini, L’energia che unisce si espande nel blu in Galleria Umberto I; Carmelo Giammello, Planetario in via Roma; Azzurrogiallo di Giorgio Griffa ai Giardini Sambuy di Piazza Carlo Felice; Jeppe Hein, Illuminated Benches in piazza Risorgimento; Rebecca Horn, Piccoli spiriti blu sul Monte dei Cappuccini; Cultura=Capitale di Alfredo Jaar sulla facciata del Museo Diffuso della Resistenza; Renato Leotta, Io, sono nato qui. in corso Spezia 70, sul tetto dell’Ospedale Sant’Anna; Mario Molinari, Concerto di parole in piazza Polonia; Luigi Nervo, Vento solare in piazzetta Mollino; L'amore non fa rumore di Luca Pannoli resta di fronte alla Biblioteca Geisser. Michelangelo Pistoletto, Amare le differenze in piazza della Repubblica (facciata della Tettoia dell’Orologio); My Noon di Tobias Rehberger in piazza Arbarello; Noi di Luigi Stoisa resta come lo scorso anno in via Po; Grazia Toderi, “…?...” in cima alla cupola della Basilica Mauriziana (visibile da Piazza della Repubblica) e Gilberto Zorio, Luce Fontana Ruota sul laghetto di Italia ’61 (corso Unità d’Italia).


Ora, come promesso, vi lascio in compagnia di qualche scorcio degli anni scorsi…

Un collage di 8 foto che riproducono alcune parti dell'opera di Mario Airò, intitolata "Cosmometrie".

 

COSMOMETRIE, 2002

Mario Airò (Pavia, 1961)

Circoscrizione 1, piazza Carignano (Torino).

38 proiettori a led con vetrini incisi, struttura in policarbonato, pali d’acciaio, centralina di comando PLC.

Le “Cosmometrie” di Mario Airò sono schemi simbolici e geometrici concepiti per essere proiettati a terra, tratti dall’opera “Articuli 160 adversus mathematicos di Giordano Bruno (1548-1600). Ciò che interessa l’artista è l’approccio speculativo e non solo matematico che caratterizzò le indagini geometriche del teologo. Nelle sue opere Airò fa spesso riferimento alla tradizione letteraria e filosofica, com’era già accaduto con “Welcome to my monasterio” (1997), in cui partendo dal romanzo di Ernest Hemingway, “Isole nella corrente” aveva riflettuto sul lavoro di Pontorno, Ezra Pound, El Greco e Hölderlin. Come in molti dei suoi lavori (“Notti e nebbie” del 1998 o “La nebulosa di Orione” del 2002), i proiettori e gli strumenti utilizzati non sono celati ma esposti a loro volta: la compresenza di tecnologia e riferimenti a fonti storiche evoca un’atmosfera suggestiva e ambigua al tempo stesso.

Con un esordio sulla scena artistica negli anni Novanta, Mario Airò è stato tra i fondatori della rivista “Tiracorrendo” e dello spazio espositivo di via Lazzaro Palazzi a Milano. Ha partecipato a rassegne come la Quadriennale di Roma e la Biennale di Venezia (nel 1996 e 1997) e nel 2001 la GAM di Torino gli ha dedicato una personale. Alcune sue opere appartengono a importanti collezioni pubbliche come la Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Roma, il Castello di Rivoli e la stessa GAM.

[Silvia Maria Sara Cammarata]

"Noi" di Luigi Stoisa.

 

NOI

Luigi Stoisa (Giaveno, Torino, 1958)

Pittore e scultore ha esordito confrontandosi con la rappresentazione del mito di Narciso, il cui volto, riflesso e appoggiato sulla tela coperta di catrame, o installato nello spazio espositivo, costituisce l’unico elemento figurativo di un lavoro che rovescia il tradizionale rapporto “supporto-pittura” per seguire l’estensione della materia e la sua forma.

“Noi” è un’opera antropomorfa realizzata con coppie di giganteschi esseri umani. Un uomo e una donna, con i piedi puntati verso i margini della strada e le teste una contro l’altra, a suggerire una simbolica unione affettiva e mentale. Creano una fuga di archi, una lunga galleria sospesa – quasi a “proteggere” i passanti, e tutti “Noi”.

Torino, via Garibaldi.

"Volo su..." di Francesco Casorati, un collage di 5 fotografie.

 

VOLO SU…,  1998

Francesco Casorati (Torino 1934-2013)

Alluminio, acciaio, tubo luminoso a led. Circoscrizione 1 (via Garibaldi-piazza Statuto).

“Volo su…” è composta da 52 uccelli stilizzati rappresentati in 4 pose diverse, due in volo e due con le zampe visibili, distribuiti in successione lungo un’immaginaria traiettoria a zig-zag, mentre tengono nel becco lo stesso lungo filo rosso che da via Garibaldi, sede della collocazione originale, arriva ad avvolgere il monumento ai Caduti del Frejus di piazza Statuto. È un’opera che ben rappresenta la poetica dell’artista, in cui il profilo geometrico degli uccelli si unisce a un’intonazione fiabesca e il luminoso filo rosso evoca un percorso che unisce gli uni agli altri e, come un filo di Arianna, indica ai passanti la strada verso l’armonia.

Francesco Casorati è stato attivo dalla seconda metà degli anni Cinquanta tra gli artisti torinesi che si riunivano intorno alla rivista “Orsa Minore” di Francesco Tabusso, sviluppando una ricerca autonoma ma in costante dialogo con le correnti artistiche coeve. Figlio di Felice, tra i maggiori protagonisti dell’arte italiana della prima metà del Novecento, e dell’artista inglese Daphne Maugham, che lo aveva avviato alla pittura e al pianoforte, Francesco Casorati, pur nella diversità, aveva ereditato dal padre un approccio alla pittura che non nasce dall’impressione ma dall’idea, e che influenzò anche la sua ricca produzione calcografica. Il suo immaginario affonda le radici nel mondo dell’infanzia ed è popolato da soggetti ricorrenti quali uccelli, pesci, gabbie e navi, rappresentati spesso con uno stile in cui la semplificazione e il rigore formale si legano a un forte lirismo.

[Silvia Maria Sara Cammarata]

Le Costellazioni di via Roma, a Torino.

 

Uno scorcio delle Costellazioni di via Roma, a Torino.

Luci d'Artista in Galleria San Federico, a Torino.

COSTELLAZIONE

Costellazione, la sezione collaterale di Luci d’Artista in cui sono raccolte le installazioni realizzate dalle principali istituzioni della città, torna ancora più ricca, confermandosi come la principale leva di evoluzione e arricchimento di Luci d’Artista.

Si rinnova la collaborazione con il PAV – Parco Arte Vivente; Fondazione Merz; MAO – Museo d’Arte Orientale e Flashback Habitat Ecosistema per le Culture Contemporanee, a cui si aggiungono per la prima volta MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile, OGR Torino e Consulta per la Valorizzazione Beni Artistici e Culturali di Torino e Unione Industriali Torino insieme ad Artissima.



LUMINARIE

A partire da questa edizione, Luci d’Artista si arricchisce di una nuova sezione collaterale denominata Luminarie. Luminarie si affianca a Costellazione come programma di Luci collaterali in cui vengono raccolte le Luci frutto dell’iniziativa privata della città e della sua comunità. Luci d’Artista è infatti da sempre un grande laboratorio di sperimentazione allargato a tutta la città di Torino e non solo. Ogni anno, durante il periodo invernale dell’evento, si accendono numerose Luci “private”, dimostrazione di come la manifestazione sia sentita e radicata nel tessuto comunitario. La sezione Luminarie nasce per raccogliere queste iniziative, facendo di Luci d’Artista una grande festa popolare in cui la luce incontra l’arte e a cui allude anche il titolo di questa sezione, che rimanda alle festività soprattutto del Sud Italia, in cui un ruolo fondamentale hanno proprio le decorazioni luminose.


L’anno scorso, grazie alla collaborazione tra MetroTrail e Fondazione Torino Musei erano stati proposti 4 itinerari di trekking urbano che abbinavano Natura e Luci d’Artista. Una guida escursionistica ambientale era stata ingaggiata per accompagnare i visitatori a scoprire ambienti ecologicamente rilevanti a Torino – come fiumi, parchi, giardini, ma anche semplici aiuole – percorrendo “sentieri” urbani verdeggianti, punteggiati dalle installazioni di Luci d’Artista. Dai 6 ai 7 chilometri di passeggiata nella Natura della Metropoli e nella Metropoli della Natura, insomma. 

E quest'anno? 

Anche quest'anno vengono proposti, in collaborazione con Metrotrail, quattro itinerari di trekking urbano che abbinano Natura e Luci d’Artista 27, per un Public Program sempre più ecologico e sostenibile. Una guida escursionistica ambientale accompagnerà i visitatori a scoprire ambienti ecologicamente rilevanti a Torino – come fiumi, parchi, giardini e semplici aiuole – percorrendo impensabili sentieri verdi urbani, punteggiati dalle installazioni di Luci d’Artista. La silente fauna notturna dei fiumi farà da contrasto con le luci stesse e la vita della città; alberi monumentali e giardini segreti segneranno la riscossa della Natura sulla metropoli. 

Le camminate, lunghe indicativamente dai sei ai sette chilometri, dureranno circa due ore e mezza. Per programmi, costi, itinerari e modalità di prenotazione potete consultare il sito di Luci d'Artista oppure quello di Metrotrail.

Comunque sia, qui di seguito vi lascio un po' di indicazioni utili, nel caso voleste avventurarvi da soli nella fitta rete di luci urbane:


 

1.    Mario AIRO’Cosmometrie – Piazza Carignano

2.    Andreas ANGELIDAKISVR Man – Piazza Vittorio Veneto – Nuova Luce 27a edizione

3.    Giovanni ANSELMOOrizzonti – Piazza Carlo Alberto

4.    Vasco AREVele di Natale – Piazza Bodoni

5.    Valerio BERRUTIAncora una volta – Via Monferrato

6.    Daniel BURENTappeto Volante – Piazza Palazzo di Città

7.    Francesco CASORATIVolo su … – Via Lagrange – ricollocazione

8.    Nicola DE MARIARegno dei fiori: nido cosmico di tutte le anime Piazza Carlo Emanuele II

9.    Marco GASTINIL’energia che unisce si espande nel blu – Galleria Umberto I

10.  Carmelo GIAMMELLOPlanetario – Via Roma

11.  Giorgio GRIFFAAZZURROGIALLO – Giardini Sambuy

12.  Jeppe HEINIlluminated Benches – Piazza Risorgimento

13.  Rebecca HORN Piccoli spiriti blu – Monte dei Cappuccini

14.  Alfredo JAARCultura=Capitale – Museo della Resistenza

15.  Renato LEOTTAIo, sono nato qui. – Corso Spezia 70, tetto Ospedale Sant’Anna

16.  Luigi MAINOLFILuì e l’arte di andare nel bosco – Via Carlo Alberto – ricollocazione

17.  Mario MERZ Il volo dei numeri – Mole Antonelliana

18.  Mario MOLINARIConcerto di parole – area verde di Piazza Polonia

19.  Luigi NERVOVento solare – Piazzetta Mollino

20.  Luigi ONTANI Scia’Mano – Giardini Sambuy – Nuova Luce 27a edizione

21.  Luca PANNOLIL’amore non fa rumore – Parco Michelotti, fronte Biblioteca Geisser

22.  Giulio PAOLINIPalomar – via Garibaldi – ricollocazione

23.  Michelangelo PISTOLETTOAmare le differenze – Piazza della Repubblica, Tettoia Orologio

24.  Tobias REHBERGERMy Noon – Piazza Arbarello

25.  Vanessa SAFAVIIce Cream Light – Largo Montebello – ricollocazione

26.  Luigi STOISANoi – Via Po

27.  Grazia TODERI…?... – Cupola della Basilica Mauriziana (via della Basilica angolo via Milano)

28.  Gilberto ZORIOLuce Fontana Ruota – opera permanente Laghetto Italia ’61 (corso Unità d’Italia)

 

E non dimenticate che Luci d'Artista, quest'anno, ha anche tutte le installazioni dei progetti "COSTELLAZIONE" e  "LUMINARIE": praticamente la città intera sarà quell'opera d'arte di cui vi parlavo all'inizio, perciò se siete di Torino (o da Torino passerete) sarà impossibile che il vostro sguardo non incroci almeno una delle opere luminose presenti sul territorio!

Torino, via Garibaldi.

 

Ecco qui l'elenco delle "LUMINARIE":

MARIO AIRO’ – GUIZZO BALENO
Circoscrizione 6 / Laboratori di Barriera - Via Baltea, 3
MIRCO ANDREIS – GLI ADORATORI DELLA LUCE
Circoscrizione 7 / Circolo degli Artisti - Corso San Maurizio, 6
EMANUELA ASCARI – MIRAFLORA
Circoscrizione 2 / Teatro della Parrocchia della Visitazione di Maria Vergine e S. Barnaba - Strada
Castello di Mirafiori, 40
SALVATORE ASTORE – ANATOMIA UMANA
Circoscrizione 1 / Corso Galileo Ferraris angolo via Cernaia
MARCO LODOLA - MONDLADER
Circoscrizione 7 / Mercato Centrale - Piazza della Repubblica
DIEGO SCROPPO – CRISTALLO DI LUCE
Circoscrizione 4 / Environment Park, Parco Scientifico Tecnologico per l'Ambiente - Via Livorno, 60
MIGLIORE+SERVETTO – A-CROMATIVE
Circoscrizione 3 / Grattacielo Intesa Sanpaolo - Corso Inghilterra, 3
LUIGI NERVO – 1706
Circoscrizione 5 / Incrocio tra via Pianezza e via Foglizzo
POLITO IN LIGHT – LUCE IN CATTEDRA
Circoscrizione 8 / Castello del Valentino - Viale Mattioli, 39
DAVID REIMONDO – INTERNET VITTORIANO
Circoscrizione 1 / Corte Palazzo Cisterna - Via Maria Vittoria, 12
OLIVIERO RINALDI – FLAMMARION
Circoscrizione 7 / Italgas - Largo Regio Parco
TAVOLO VALLETTE – L’ALBERO ORIZZONTALE DI PIAZZA MONTALE
Circoscrizione 5 / Piazza Eugenio Montale
ARMANDO TESTA – SINTESI ’59
Circoscrizione 1 / Piazza XVIII dicembre 

E quello di "COSTELLAZIONE":

Alessandro Bulgini
Mater
Circoscrizione 8 / Flashback Habitat Ecosistema per le Culture Contemporanee, Corso
Lanza, 75
L’opera è legata alla storia dell’ex Istituto Provinciale per l’infanzia di Torino, dove opera
Flashback. Scoprendo la storia del luogo, Bulgini crea uno spazio di ritrovo per chi è nato lì,
ricucendo memorie e legami. L'opera mater, collocata sul tetto dell'istituto, diventa un
simbolo di accoglienza e ricerca delle origini, visibile anche dalla Stazione di Porta Nuova.
Christian Chironi
Supercar
Circoscrizione 6 / MAUTO - Museo Nazionale dell’Automobile, Corso Unità d’Italia, 40
Supercar è un’installazione luminosa che unisce luce, architettura, automobile,
fantascienza, movimento e immaginario collettivo. Si ispira all’omonima serie televisiva degli
anni Ottanta di cui è protagonista K.I.T.T. una vettura caratterizzata da una tecnologia dotata
di intelligenza artificiale che la rende pensante. La caratteristica distintiva è lo scanner
luminoso posto sulla calandra – e sulla facciata del MAUTO – che le permette di vedere
l’ambiente circostante grazie agli infrarossi.
Piero Gilardi
L’albero del PAV
Circoscrizione 8 / PAV, Parco Arte Vivente, via Giordano Bruno, 31
Realizzata nel 2017 per il PAV, luogo nel quale si compendiano le esperienze relative alla
dialettica Natura/Cultura dell’artista Piero Gilardi. È il segno di un'arte ecologica che celebra
il nostro reincanto per la natura, un tramite simbolico, tra la terra e il cielo.
Alfredo Jaar
Two or three things I know about monsters (2016-2019)
Circoscrizione 3 / Fondazione Merz, Facciata del parcheggio Lancia – Chiribiri, via Caraglio
L’opera è la rielaborazione di una frase di Gramsci da Quaderni del Carcere, 1930. Rimanda
alla necessità del passaggio al nuovo, che però sembra sospeso tra il “non più” e il “non
ancora”. Jaar, sottolinea l’urgenza di illuminare con la cultura il buio degli orrori della storia
affinché non vengano dimenticati e soprattutto non ripetuti.
Rebecca Moccia
Cold as You Are | dall’8 dicembre 2024
Circoscrizione 3 / OGR Torino, Corte Est, Corso Castelfidardo, 22
L’intervento site-specific di Rebecca Moccia, realizzato per la Corte Est delle OGR Torino,
si configura come una nuova iterazione in forma di video installazione del progetto Cold As
You Are (2021 - in corso), dove scene intime e pubbliche di nuova realizzazione o
provenienti dall’archivio dell’artista, riprese attraverso una termocamera, vengono
combinate in una sequenza di diversi elementi e narrazioni.
Erik Saglia
Euridome
Circoscrizione 1 / Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino
e Unione Industriali Torino, via Fanti 17
Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino e Unione Industriali
Torino promuovono Euridome, l’installazione luminosa a firma di Erik Saglia e curata da
Artissima.
L’artista ricrea una cosmogonia fatta di linee che si incrociano, si sommano e si sottraggono
fino a creare trame che possono diventare contenitori di conoscenza.
Il movimento orbitale intorno alla facciata della palazzina di Unione Industriali Torino evoca
le attrazioni e le influenze dei satelliti generate dal pianeta d'appartenenza, il quale, in questo
caso, promuove attraverso la cultura, lo sviluppo del territorio.
Patrick Tuttofuoco
Ultraworld | dal 2 novembre 2024
Circoscrizione 1 / MAO Museo d’Arte Orientale, via San Domenico 11
L’artista Patrick Tuttofuoco ha immaginato una forma - due volti che richiamano alla cultura
ellenistica e a quella asiatica - che fosse in grado di unire in un unico campo espressivo
istanze apparentemente opposte - oriente/occidente, femminile/maschile, Kali/Dioniso. Una
riflessione sul superamento dei confini legati al genere e all'abbattimento di stereotipi,
etichette e categorie, spostando l’attenzione sull'identità dell'individuo, sulla sua essenza e
non sulla sua apparenza.
L’opera è realizzata in collaborazione e con il supporto di Wonderglass

Questa edizione è così ricca di novità che non ci resta che aspettare… l’Illuminazione!     ;)

 

Torino, via Garibaldi.


 

 

 

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