“Lo
strano viaggio di un oggetto smarrito” è un capolavoro letterario scaturito dalla
penna di Salvatore Basile. E’ la storia di Michele e del suo diario segreto. Michele fa il
capostazione a Miniera di Mare – mestiere ereditato dal padre, deceduto 11 anni
prima. Sua madre, Laura, invece, lo ha
abbandonato quando lui aveva solamente 7 anni, portando via con sé il suo diario segreto, con la promessa di restituirglielo, un giorno. Laura, non è
mai più tornata, ma il giovane, ormai ventisettenne, ritrova il proprio diario
tra i sedili del treno e da quel momento inizia la ricerca di sua madre. La
storia di Michele è indissolubilmente legata a quella di Elena, una pendolare
che ha perso una bambola cui tiene molto proprio su quello stesso treno che
Michele perlustra ogni sera. Elena
piomberà, quindi, nella casa e nella vita del giovane capostazione come un fulmine
a ciel sereno e lo aiuterà nella sua impresa.
Una
narrazione, quella di Basile, in grado di portarci avanti e indietro nel tempo
a scoprire il presente e il passato dei protagonisti. Le pagine del diario di Michele ci spiegano
con la chiarezza - che solo da un bambino
può scaturire – il vissuto del giovane. Avvalendosi di quelle pagine, Michele
si “spoglia” per noi lettori e si rivela per quello che davvero è. In tal modo
scopriremo che la sua casa all’interno della stazione stessa, è un “involucro”
(come lo definisce Basile), un guscio in cui Michele si è rifugiato, attorniato
da tutti gli oggetti smarriti sul treno
nel corso degli anni. Quegli oggetti gli fanno da scudo, lo proteggono, lo
fanno sentire al sicuro, non lo tradiscono, come invece hanno fatto i suoi genitori e contribuiscono alla sua routine e alla sua
quotidianità sempre uguale.
Questo libro rappresenta
la crescita interiore ed esteriore di Michele (che a pag. 133 sembra quasi seguire l’onda
di Dorian Gray (“In tutti quegli anni, pensò, tra il bambino
di sette anni e l’uomo di trenta, era cambiato soltanto l’aspetto esteriore, ma
la sua anima era rimasta intatta, come un oggetto smarrito messo al riparo
dalle intemperie. Ora, invece, stava recuperando il tempo perduto e, in quello
sguardo che vedeva riflesso nello specchio, aveva paura di non riconoscersi più”.).
Ogni fermata del treno è una tappa della sua vita.
Sul suo cammino, Michele incontrerà e conoscerà molte persone, ognuna delle
quali gli insegnerà qualcosa, gli farà scoprire una parte si sé e gli farà recuperare
in pochi giorni un passato di ben 20 anni.
Nel corso di
tutta la narrazione si susseguiranno innumerevoli colpi di scena, eventi improvvisi
che il lettore non si aspetta e che sono funzionali allo scopo di far entrare
il lettore stesso in empatia con Michele e
con Elena e con le rispettive storie di vita. In alcuni tratti mi è parso di
ritrovare un pochino del romanzo di Paolo Giordano (“La solitudine dei numeri
primi”),ad esempio a pagina 232 (“Rancore
e gratitudine si alternavano sulla tastiera dei suoi sentimenti, come le mani
di un fisarmonicista che, mentre suonano, si avvicinano e si allontanano, senza
toccarsi mai”). Magistrale è stata la bravura di Basile nel penetrare all’interno
della mentalità e del pensiero dei suoi personaggi per poi portare a galla,
pezzo dopo pezzo, tutti i loro sentimenti, le loro sensazioni, le loro
vicissitudini. Assolutamente encomiabile il rapporto
tra Michele ed Elena che Basile è riuscito a creare, portando i due
giovani a provare le stesse cose l’uno per l’altra e viceversa. Michele ed
Elena arrivano quasi ad essere in rapporto gemellare
tra di loro: se lui sta male, lei lo percepisce anche a distanza di
chilometri e viceversa.
In
alcuni punti della narrazione è il lettore stesso a provare le stesse
sensazioni dei protagonisti. A pag. 255 a me
personalmente è sembrato di essermi smarrita; mi sono sentita confusa e mi
sembrava di vorticare; ho provato un forte senso di vertigine, ma non ho potuto
staccare gli occhi dalla lettura. Perché, in fondo, è proprio questo che fa il
romanzo: ti tiene incollato alle pagine, ti suscita il desiderio e il bisogno
irrefrenabile di sapere come procede la storia, di sapere cosa accadrà di lì a
poco, quali colpi di scena ha in serbo l’autore. E
così tu, lettore, ti ritroverai a girare vorticosamente le pagine, una dopo l’altra,
senza poterti fermare. E così, lettore, ti scoprirai a cercare freneticamente
la madre di Michele, ti arrabbierai insieme a lui, piangerai con lui, imparerai
che cosa si prova ad essere abbandonati, imparerai a lottare, ti verrà voglia
di mollare tutto, ad un certo punto, ma qualcosa ti spingerà ad andare avanti;
imparerai il sentimento del perdono, capirai il valore della famiglia, quello
dell’amore, quello della compassione e
quello della gioia più profonda.
Il tema del colore fa da sfondo, ma allo stesso tempo
domina tutto il romanzo. Grazie alle parole che l’autore fa pronunciare ad
Elena, possiamo renderci conto che tutti i nostri sentimenti, tutto ciò che
proviamo attimo dopo attimo, ci ricorda o ci trasmette un determinato colore.
Così, se faremo attenzione, potremo percepire il colore di chi ci sta di fronte
in ogni momento e interagire con chiunque nel modo più corretto. Un richiamo,
questo, ad andare a fondo nelle cose, a non fermarsi alla superficie, a
mettersi nei panni degli altri. La parola chiave di tutto il romanzo è EMPATIA.
Grazie a questo libro, possiamo apprendere il valore dei ricordi e quanto questi influiscano sulle nostre scelte di vita. I ricordi ci formano, stratificano uno sull'altro e possono indurire il nostro cuore, ma spetta solo a noi permettere che sbarrino la strada al nostro futuro oppure no.
Grazie a questo libro, possiamo apprendere il valore dei ricordi e quanto questi influiscano sulle nostre scelte di vita. I ricordi ci formano, stratificano uno sull'altro e possono indurire il nostro cuore, ma spetta solo a noi permettere che sbarrino la strada al nostro futuro oppure no.
Stupenda
l’intervista a Salvatore Basile, posta al termine del romanzo. Mi duole non
svelarvi di più né della trama, né dell’intervista, ma questo libro va letto
assolutamente e se vi dessi ulteriori informazioni vi toglierei il gusto di
farvi emozionare da questa storia così meravigliosa e commovente.