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LA BELLEZZA

mercoledì 11 settembre 2024

LUCI D'ARTISTA

 

 

Nuovo logo di Luci d'Artista

Molti non lo sanno, ma Torino non è solo una città ricca di grandi e meravigliosi Musei, è un Museo essa stessa! Non un Museo di quelli vecchi e polverosi – intendiamoci bene, eh! - bensì uno di quei crogioli artistici in continua ebollizione. Il Salone del Libro, tanto per fare un esempio conosciuto a tutti, non è una manifestazione che dura solo cinque giorni all’anno, dura tutto l’anno, e non è circoscritta negli spazi di Lingotto Fiere, colonizza tutta Torino! Poi c’è Portici di Carta, che ogni anno, nel periodo autunnale, semina le proprie innumerevoli bancarelle, strabordanti di libri, sotto i portici del Centro Storico per oltre due chilometri! Ecco, la stessa cosa accade per Luci d’Artista – giunta quest’anno alla sua 27ª edizione – manifestazione che illumina in modo creativo e originale le strade e i quartieri di tutta Torino. Insieme a GAM, MAO, Palazzo Madama e Artissima, Luci d’Artista sarà la quinta colonna dell’Arte, a Torino. E il curatore, Antonio Grulli, è già attivamente impegnato a far sì che questa manifestazione culturale trabocchi e si spinga oltre i confini del calendario invernale e oltre quelli del territorio nazionale. Grazie alla collaborazione con la Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino e l’Unione Industriali Torino (insieme alla già citata Artissima, al MAUTO - Museo Nazionale dell’Automobile, alla GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, al MAO – Museo d’Arte Orientale) Luci d’Artista riceverà nuovo lustro e arricchimento. Un arricchimento che sarà anche maggiormente sostenibile e a basso impatto ecologico – così è sottolineato nel comunicato stampa - grazie al sostegno del Gruppo Iren, da oltre vent’anni al fianco di questa suggestiva mostra luminosa a cielo aperto.

Restando in tema di collaborazioni, Accademia della Luce, il Public Program, è forse la sezione che ha maggiormente beneficiato della nuova linea curatoriale, permettendo a Luci d’Artista di instaurare un sistema di lavoro congiunto con i Dipartimenti Educazione dei musei e delle fondazioni per l’arte contemporanea della città e di vivere tutto l’anno, raggiungendo un grande successo nei suoi due importanti appuntamenti rivolti al pubblico: la conferenza dedicata a Giovanni Anselmo e la giornata realizzata per il Solstizio d’Estate, entrambe negli spazi della GAM. I due momenti saranno riconfermati anche in questa edizione, rinnovati nei contenuti e nelle tematiche.

 L’azione congiunta della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali e l’Unione Industriali sosterrà, invece, il complicato e delicatissimo processo di restauro, recupero e rifacimento delle Luci della collezione. In conferenza stampa è stato chiesto di insistere sull’ultimo punto in particolare, punto che, evidentemente, sta molto a cuore al Curatore (Antonio Grulli, La Spezia, 1979, critico d’arte, collaboratore del quotidiano La Stampa per cui tiene la rubrica “Lampi Critici”), al Sindaco di Torino Stefano Lo Russo e al Presidente della Fondazione Torino Musei (Massimo Broccio): il restauro di un’opera d’arte luminosa, infatti, non avviene come quello su un dipinto, su un affresco o su una normale scultura; spesso tutto il complesso va interamente rifatto! Potete ben immaginare la mole di lavoro richiesta… Le Luci di Luci d’Artista sono esposte alle intemperie, quindi all’azione corrosiva di sole, vento, pioggia, freddo e caldo, eppure noi possiamo beneficiare della loro invariata bellezza grazie a periodiche ricostruzioni.

Da sx: Massimo Broccio, Stefano Lo Russo, Antonio Grulli

 

 E, a proposito di restauro, non posso non dirvi che ad essere sottoposta ad azione di restauro sarà anche l’opera “simbolo” della Città di Torino, ovvero “Il volo dei numeri” di Mario Merz, posta sulla Mole Antonelliana.

Durante la conferenza stampa, nella quale si è dato ampio spazio alla sezione “novità”, c’è stato anche un momento commemorativo per richiamare l’attenzione su un’artista di grande rilievo, recentemente venuta a mancare, ovvero Rebecca Horn. In sua memoria, l’opera intitolata “Piccoli spiriti blu” sarà accesa tutte le sere, da 9 al 15 settembre.

Una delle tante novità riguarda la nuova linea di comunicazione con il pubblico: grazie al rafforzamento dell’uso dei Social Networks, ma soprattutto alla creazione di un sito Internet (lucidartistatorino.org) e di un logo appositamente studiati, 

Monogramma di Luci d'Artista

Luci d’Artista potrà finalmente avere un’identità digitale specifica e riconoscibile. Si ringraziano, per questo contributo, Studio Fludd e Wedoo.

Un’altra grande novità riguarda gli artisti stessi: due nuovi arrivi si aggiungeranno al parco luci di questa edizione: Andreas Angelidakis – con “VR Man” e, rullo di tamburi… Luigi Ontani – con “Scia’Mano”. Ora vi scrivo due righe su ognuno di loro.

ANDREAS ANGELIDAKIS (1968)

Vive ad Atene. Le sue opere indagano lo spazio in cui arte e architettura si sovrappongono e in cui le nuove tecnologie influenzano l’architettura e il nostro modo di vivere. Ha partecipato a documenta14 (Atene e Kassel), alla prima Biennale di Architettura di Chicago, alla 12ª Triennale del Baltico a Vilnius.

L’opera “VR Man”, realizzata in occasione e con il supporto di 2025 FISU Games Winter, riprende l’iconografia classica della scultura greca e romana, e della pratica atletica quale fondamento dei Giochi Olimpici.

LUIGI ONTANI (1943)

Vive a Roma e Riola di Vergato. Figura già leggendaria, è uno dei più influenti e riconosciuti artisti italiani nel mondo, con una carriera eclettica che spazia dalla pittura alla performance, dalla fotografia alla scultura, dal disegno al video. Ha esposto alla Biennale di Venezia, al Centre Pompidou di Parigi, alla TATE Modern London e al Guggenheim Museum New York, con mostre personali al MoMA PS1 (New York) e alla Serpentine Gallery (Londra).

L’opera “Scia’Mano” è un tributo a Torino, al suo mondo letterario e alla dimensione magica a cui la città è sempre stata accostata.

Se voleste saperne di più, vi lascio qui il link ad un articolo che scrissi tempo addietro proprio su una mostra di Luigi Ontani:

https://manumelaracconti.blogspot.com/2021/11/alam-jiwa-e-vanitas-di-luigi-ontani.html 

Luci d’Artista è nata nel 1998 sia per rendere Torino un polo artistico di rilievo, che arrivasse anche al cuore dei “non addetti ai lavori” (ovvero dei non esperti d’arte), sia per riqualificarla come Città del Contemporaneo e, nelle scorse edizioni c’è stata – in ogni luce installata – una “missione di divulgazione della bellezza”. Negli ultimi anni ho scattato qualche foto che oggi voglio condividere con voi, per darvi un assaggio di cosa può offrire una manifestazione come Luci d’Artista. Trovate queste foto anche sul mio profilo Instagram (@barbagallo_manuela).

Per quanto riguarda invece l’edizione 2024-2025, le installazioni luminose saranno visibili dal 25 ottobre 2024 (accensione alle ore 18.30) al 12 gennaio 2025. Non ci è ancora stato svelato tutto ciò che c’è da sapere su questa edizione, perché alcune cose sono ancora in fase di definizione, ma… aguzzate la vista e, quando sarà il momento, lasciatevi incantare dalle Luci.

Ora, come promesso, vi lascio in compagnia di qualche scorcio degli anni scorsi…

Un collage di 8 foto che riproducono alcune parti dell'opera di Mario Airò, intitolata "Cosmometrie".

 

COSMOMETRIE, 2002

Mario Airò (Pavia, 1961)

Circoscrizione 1, piazza Carignano (Torino).

38 proiettori a led con vetrini incisi, struttura in policarbonato, pali d’acciaio, centralina di comando PLC.

Le “Cosmometrie” di Mario Airò sono schemi simbolici e geometrici concepiti per essere proiettati a terra, tratti dall’opera “Articuli 160 adversus mathematicos di Giordano Bruno (1548-1600). Ciò che interessa l’artista è l’approccio speculativo e non solo matematico che caratterizzò le indagini geometriche del teologo. Nelle sue opere Airò fa spesso riferimento alla tradizione letteraria e filosofica, com’era già accaduto con “Welcome to my monasterio” (1997), in cui partendo dal romanzo di Ernest Hemingway, “Isole nella corrente” aveva riflettuto sul lavoro di Pontorno, Ezra Pound, El Greco e Hölderlin. Come in molti dei suoi lavori (“Notti e nebbie” del 1998 o “La nebulosa di Orione” del 2002), i proiettori e gli strumenti utilizzati non sono celati ma esposti a loro volta: la compresenza di tecnologia e riferimenti a fonti storiche evoca un’atmosfera suggestiva e ambigua al tempo stesso.

Con un esordio sulla scena artistica negli anni Novanta, Mario Airò è stato tra i fondatori della rivista “Tiracorrendo” e dello spazio espositivo di via Lazzaro Palazzi a Milano. Ha partecipato a rassegne come la Quadriennale di Roma e la Biennale di Venezia (nel 1996 e 1997) e nel 2001 la GAM di Torino gli ha dedicato una personale. Alcune sue opere appartengono a importanti collezioni pubbliche come la Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Roma, il Castello di Rivoli e la stessa GAM.

[Silvia Maria Sara Cammarata]

"Noi" di Luigi Stoisa.

 

NOI

Luigi Stoisa (Giaveno, Torino, 1958)

Pittore e scultore ha esordito confrontandosi con la rappresentazione del mito di Narciso, il cui volto, riflesso e appoggiato sulla tela coperta di catrame, o installato nello spazio espositivo, costituisce l’unico elemento figurativo di un lavoro che rovescia il tradizionale rapporto “supporto-pittura” per seguire l’estensione della materia e la sua forma.

“Noi” è un’opera antropomorfa realizzata con coppie di giganteschi esseri umani. Un uomo e una donna, con i piedi puntati verso i margini della strada e le teste una contro l’altra, a suggerire una simbolica unione affettiva e mentale. Creano una fuga di archi, una lunga galleria sospesa – quasi a “proteggere” i passanti, e tutti “Noi”.

Torino, via Garibaldi.

"Volo su..." di Francesco Casorati, un collage di 5 fotografie.

 

VOLO SU…,  1998

Francesco Casorati (Torino 1934-2013)

Alluminio, acciaio, tubo luminoso a led. Circoscrizione 1 (via Garibaldi-piazza Statuto).

“Volo su…” è composta da 52 uccelli stilizzati rappresentati in 4 pose diverse, due in volo e due con le zampe visibili, distribuiti in successione lungo un’immaginaria traiettoria a zig-zag, mentre tengono nel becco lo stesso lungo filo rosso che da via Garibaldi, sede della collocazione originale, arriva ad avvolgere il monumento ai Caduti del Frejus di piazza Statuto. È un’opera che ben rappresenta la poetica dell’artista, in cui il profilo geometrico degli uccelli si unisce a un’intonazione fiabesca e il luminoso filo rosso evoca un percorso che unisce gli uni agli altri e, come un filo di Arianna, indica ai passanti la strada verso l’armonia.

Francesco Casorati è stato attivo dalla seconda metà degli anni Cinquanta tra gli artisti torinesi che si riunivano intorno alla rivista “Orsa Minore” di Francesco Tabusso, sviluppando una ricerca autonoma ma in costante dialogo con le correnti artistiche coeve. Figlio di Felice, tra i maggiori protagonisti dell’arte italiana della prima metà del Novecento, e dell’artista inglese Daphne Maugham, che lo aveva avviato alla pittura e al pianoforte, Francesco Casorati, pur nella diversità, aveva ereditato dal padre un approccio alla pittura che non nasce dall’impressione ma dall’idea, e che influenzò anche la sua ricca produzione calcografica. Il suo immaginario affonda le radici nel mondo dell’infanzia ed è popolato da soggetti ricorrenti quali uccelli, pesci, gabbie e navi, rappresentati spesso con uno stile in cui la semplificazione e il rigore formale si legano a un forte lirismo.

[Silvia Maria Sara Cammarata]

Le Costellazioni di via Roma, a Torino.

 

Uno scorcio delle Costellazioni di via Roma, a Torino.

Luci d'Artista in Galleria San Federico, a Torino.



L’anno scorso, grazie alla collaborazione tra MetroTrail e Fondazione Torino Musei erano stati proposti 4 itinerari di trekking urbano che abbinavano Natura e Luci d’Artista. Una guida escursionistica ambientale era stata ingaggiata per accompagnare i visitatori a scoprire ambienti ecologicamente rilevanti a Torino – come fiumi, parchi, giardini, ma anche semplici aiuole – percorrendo “sentieri” urbani verdeggianti, punteggiati dalle installazioni di Luci d’Artista. Dai 6 ai 7 chilometri di passeggiata nella Natura della Metropoli e nella Metropoli della Natura, insomma.

Questa edizione è ancora tutta da scoprire, perciò non ci resta che aspettare… l’Illuminazione!     ;)