Domenica 12 maggio,
ore 13,30, sala Avorio.
Che ne sarà del mestiere dell’editore?
Presentazione della
rivista “Pretext. Libri & periodici, del loro passato del loro futuro”.
Con i direttori Ada
Gigli Marchetti e Pier Luigi Vercesi, Gian Arturo Ferrari, Giuseppina Manin e
Oliviero Ponte di Pino.
A cura di Centro
Studi per la storia dell’editoria e del Giornalismo.
Una
parentesi sull’editoria femminile.
Il processo di
trasformazione dell’editoria è sempre stato molto lento. Correnti editoriali
molto forti sono state aperte da donne come Inge Feltrinelli, considerata una
pioniera dell’editoria. E il fatto che ci siano editrici donne è essenziale in
quanto lo zoccolo duro della comunità dei lettori è rappresentata da lettrici.
Essenziali sono, tra l’altro, alcune qualità che – in special modo – hanno le
donne delle case editrici: sensibilità, qualità, gusti raffinati e ricercatezza
(soprattutto grafica). Imprenditrici e non solo, in quanto votate alla crescita
e all’evoluzione oltre che al profitto.
Il
futuro dell’editoria è strettamente legato al progredire della tecnologia,
vediamo perché:
·
Digitalizzazione dei contenuti;
·
Disintermediazione (verrà spezzata la
catena formata da figure quali, ad esempio, quella del distributore, del
libraio, degli uffici stampa, ecc.). Oggi, un editore può mettere direttamente
on-line le proprie pubblicazioni senza bisogno di passare da troppi
intermediari.
·
È finita l’Era dell’acquisto secondo i
canoni classici ed è cominciata l’Era degli abbonamenti ai servizi più disparati.
Tali servizi, pertanto, vanno curati maggiormente e vanno resi più sofisticati.
Un esempio concreto è quello di Feltrinelli che ha acquisito la Scuola Holden.
·
Fare l’editore, oggi, significa dover
fare anche tante altre cose (tipo organizzare eventi, ecc.), ma non è detto che
un editore sappia fare tutto… Da questo possiamo arguire che questa
modernizzazione ha sia dei lati positivi sia dei lati negativi…
Il
futuro dell’editoria, in realtà, è altamente imprevedibile, in quanto è una
continua evoluzione della creatività e la creatività – come ben sappiamo – non
è prevedibile!
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