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martedì 22 novembre 2016

"Albert Einstein. La sua fisica, i suoi sogni." A cura di Salvatore Califano. Edizioni Clichy, collana Sorbonne.



Poco o nulla da dire su Albert Einstein, ma molto su questa  biografia a cura di Salvatore Califano[1]  ed edita dalla Clichy. Intanto, la cosa che salta subito all’occhio sfogliandolo, è la netta divisione interna in tre parti: la prima parte è dedicata alla biografia “nuda e cruda” (a data corrisponde avvenimento); la seconda parte è la ripresa e l’ampliamento della prima, punto per punto; la terza parte, infine, è dedicata ad un album fotografico corredato da citazioni, pensieri, lettere e persino dal testamento spirituale di Albert Einstein. Vado per ordine a svilupparvi la mia “recensione” (ossia – sempre e solo – il mio pensiero).
La biografia è schematica, regolare, lineare (in ordine cronologico) e lo si vede anche da una chiara impaginazione tipografica. Sono ivi presenti i dati essenziali della vita dello scienziato per poter dar spazio anche alle altre due divisioni del libro.  La parte centrale della biografia è, come ho già detto, l’ampliamento della prima parte. E’ stata curata da Salvatore Califano ed è nata con lo scopo di chiarificare in che modo Einstein sia arrivato a formulare la Teoria della Relatività che lo portò al Nobel del 1921. E’ una esemplificazione delle sue scoperte, delle sue teorie, delle sue formule ideata per i “non addetti ai lavori”, per chi è “profano” della materia e per chi, come me, non è molto ferrato in matematica e fisica, ma è anche un pretesto per mostrare ai lettori il lato umano di Einstein. Insomma, la seconda parte è quella che io ho definito “guida al genio della normalità”. La terza ed ultima parte è il coronamento di questa evoluzione biografica/letteraria. Sì, perché io ho interpretato  questa biografia come una escalation, come un climax ascendente di “umanizzazione” di un personaggio che, prima che un uomo, è sempre stato considerato uno scienziato, un genio. E, senza dubbio, lo è, ma qui si vuole esaltare un lato che è stato preso sempre troppo poco in considerazione.
Veniamo  - però – a ciò che non mi ha convinta e andiamo – ancora una volta – per ordine.
Sicuramente è solo una mia pretesa, ma mi sarei aspettata un’indagine più a tuttotondo di Einstein; avrei voluto potermi addentrare maggiormente nei meandri della sua vita per poi uscirne come se lo avessi conosciuto personalmente, mentre ho trovato la biografia un tantino fredda e forse anche un po’ scarna. Veloce, anche un po’ sbrigativa, ma – a onor del vero – mirata, e per mirata io intendo che è stato mantenuto il focus su Albert: anche quando l’autore si lancia in brevi “peregrinazioni narrative”, lo fa sempre in funzione di Einstein, in relazione alla sua vita e alle sue vicende. Niente divagazioni, insomma. Non dilungarsi in maniera eccessiva nei dettagli e nelle inezie, può essere un pregio, ma in questo caso avrei desiderato più informazioni. Torno a ripetere: si tratta di un mio desiderio… Se vogliamo, il bello di questo libro è che è di facile consultazione: la suddivisione, la brevità e l’impaginazione lo rendono immediato e – passatemi il termine – “scattante”.
Pensavo che la seconda parte sarebbe andata a compensare ciò che mi era mancato nella prima, ma ho notato che Califano riprendeva, punto per punto, le informazioni a carattere scientifico citate nella biografia e le andava sviluppando. L’intento era quello di rendere comprensibile una materia ostica ai più, ma io, personalmente, ne sono rimasta più confusa, a dire il vero. Ho trovato la seconda parte alla stregua di un manuale, di un breve trattato di fisica e matematica, anche un po’ ripetitivo, in taluni punti. Avrei voluto conoscere Albert Einstein, l’uomo, il personaggio che si cela dietro la Teoria della Relatività, non i tecnicismi scientifici propri di un bignami scolastico. D’altronde il sottotitolo recita: “La sua fisica, i suoi sogni”. Bene, “la sua fisica” l’ho trovata, “i suoi sogni” un po’ meno… ma credo che la mia ignoranza plateale in fisica abbia influito non poco su questo giudizio…
L’ultima parte, devo dire, mi ha dato – invece – immense soddisfazioni. Vi ho trovato una sorta di “breviario”, di diario umano. Posso affermare con certezza che era proprio ciò che desideravo trovare in questa biografia.
Quel che mi ha lasciata piuttosto perplessa è la superficialità con cui è stato trattato il tema della Seconda Guerra Mondiale, nello specifico, il coinvolgimento di Einstein in questo evento storico così importante e drammatico. Mi sarei aspettata un approfondimento più ampio di questo punto, ma purtroppo non l’ho trovato che alla fine, con il Testamento spirituale.
Nonostante tutto, lodevole è l’intento che con “Albert Einstein” si è cercato di portare a compimento, cioè quello di creare un libro completo: non solo una biografia di Einstein, ma anche la spiegazione del suo genio e della sua umanità. Le tre parti sono ben bilanciate tra loro e nessuna prevale sull’altra. L’archivio fotografico è davvero un bell’arricchimento delle informazioni scritte. La scelta delle frasi pronunciate dallo scienziato è stupenda e va a creare un repertorio di saggezza davvero sorprendente. Ogni frase è un gioiello da collezione e va a formare un concentrato di bellezza. Ebbene sì, la terza sezione ha compensato buona parte, se non tutte, le “manchevolezze” che ho riscontrato nelle prime due sezioni. “Manchevolezze” tra virgolette perché in realtà non manca nulla a questa biografia, ma poiché le mie recensioni sono solo delle impressioni, il senso di manchevolezza che ho provato leggendo è solo una sensazione, appunto, e non un vero e proprio giudizio critico. Così è e così sarà sempre. Ognuno ha i propri gusti, voi che ne dite?
Vi lascio con una chicca di questo uomo meraviglioso: “Il genio non è che la capacità di osservare la realtà da prospettive non ordinarie. Mentre una persona intelligente, quando riesce a trovare un ago in un pagliaio, si ferma soddisfatta, il genio continua a cercare per trovarne un secondo, un terzo ed eventualmente un quarto”.


[1] Salvatore Califano, napoletano, classe 1931, Professore Emerito di chimica fisica presso l’Università di Firenze, dove ha formato e diretto il laboratorio Europeo di Spettroscopie non lineari (lens), membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Ha scritto numerosi articoli scientifici, è autore di Vibration states (1976) e, insieme a Vincenzo Schettino e Natale Leto, Lattice dynamics of molecular crystals (1981). Ha pubblicato in due volumi La storia della chimica (Bollati Boringhieri, 2010 e 2012), e La storia dell’alchimia (Firenze University Press, 2016).
 


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