Poco o nulla da dire su Albert
Einstein, ma molto su questa biografia a
cura di Salvatore Califano[1]
ed edita dalla Clichy. Intanto, la cosa
che salta subito all’occhio sfogliandolo, è la netta divisione
interna in tre parti: la prima parte è
dedicata alla biografia “nuda e cruda” (a data corrisponde avvenimento); la seconda parte è la ripresa e l’ampliamento della
prima, punto per punto; la terza parte,
infine, è dedicata ad un album fotografico corredato da citazioni, pensieri,
lettere e persino dal testamento spirituale di Albert Einstein. Vado per ordine
a svilupparvi la mia “recensione” (ossia – sempre e solo – il mio pensiero).
La biografia è
schematica, regolare, lineare (in ordine cronologico) e lo si vede anche da una
chiara impaginazione tipografica. Sono ivi
presenti i dati essenziali della vita dello
scienziato per poter dar spazio anche alle altre due divisioni del libro. La parte centrale della
biografia è, come ho già detto, l’ampliamento della prima parte. E’ stata
curata da Salvatore Califano ed è nata con lo scopo di chiarificare in che modo
Einstein sia arrivato a formulare la Teoria della
Relatività che lo portò al Nobel del 1921. E’ una esemplificazione delle
sue scoperte, delle sue teorie, delle sue formule ideata per i “non addetti ai lavori”, per chi è “profano”
della materia e per chi, come me, non è molto ferrato in matematica e fisica,
ma è anche un pretesto per mostrare ai lettori il lato
umano di Einstein. Insomma, la seconda parte è quella che io ho definito
“guida al genio della normalità”. La terza
ed ultima parte è il coronamento di questa evoluzione
biografica/letteraria. Sì, perché io ho interpretato questa biografia come una escalation, come un climax
ascendente di “umanizzazione” di un personaggio che, prima che un uomo,
è sempre stato considerato uno scienziato, un genio. E, senza dubbio, lo è, ma
qui si vuole esaltare un lato che è stato preso sempre troppo poco in
considerazione.
Veniamo - però – a ciò che non mi ha convinta e
andiamo – ancora una volta – per ordine.
Sicuramente è solo una mia
pretesa, ma mi sarei aspettata un’indagine più a tuttotondo di Einstein; avrei voluto potermi addentrare maggiormente nei
meandri della sua vita per poi uscirne come se lo avessi conosciuto
personalmente, mentre ho trovato la
biografia un tantino fredda e forse anche un po’ scarna. Veloce, anche un po’ sbrigativa,
ma – a onor del vero – mirata, e per mirata io intendo che è stato mantenuto il
focus su Albert: anche quando l’autore si lancia in brevi “peregrinazioni
narrative”, lo fa sempre in funzione di Einstein, in relazione alla sua vita e
alle sue vicende. Niente divagazioni, insomma. Non dilungarsi in maniera
eccessiva nei dettagli e nelle inezie, può essere un pregio,
ma in questo caso avrei desiderato più informazioni. Torno a ripetere: si
tratta di un mio desiderio… Se vogliamo, il bello
di questo libro è che è di facile consultazione: la suddivisione, la
brevità e l’impaginazione lo rendono immediato
e – passatemi il termine – “scattante”.
Pensavo che la seconda parte sarebbe andata a compensare ciò che
mi era mancato nella prima, ma ho notato che
Califano riprendeva, punto per punto, le informazioni a carattere scientifico
citate nella biografia e le andava sviluppando. L’intento
era quello di rendere comprensibile una
materia ostica ai più, ma io, personalmente, ne sono rimasta più confusa, a
dire il vero. Ho trovato la seconda parte alla stregua di un manuale, di un breve
trattato di fisica e matematica, anche un po’ ripetitivo, in taluni
punti. Avrei voluto conoscere Albert Einstein, l’uomo, il personaggio che si
cela dietro la Teoria della Relatività, non i tecnicismi
scientifici propri di un bignami scolastico. D’altronde il sottotitolo
recita: “La sua fisica, i suoi sogni”. Bene, “la sua fisica” l’ho trovata, “i
suoi sogni” un po’ meno… ma credo che la mia ignoranza plateale in fisica abbia
influito non poco su questo giudizio…
L’ultima parte,
devo dire, mi ha dato – invece – immense soddisfazioni. Vi ho trovato una sorta
di “breviario”, di diario umano. Posso affermare con certezza che era proprio
ciò che desideravo trovare in questa biografia.
Quel che mi ha lasciata
piuttosto perplessa è la superficialità con
cui è stato trattato il tema della Seconda Guerra
Mondiale, nello specifico, il coinvolgimento
di Einstein in questo evento storico così importante e drammatico. Mi
sarei aspettata un approfondimento più ampio di questo punto, ma purtroppo non
l’ho trovato che alla fine, con il Testamento
spirituale.
Nonostante tutto, lodevole è l’intento che con “Albert Einstein” si
è cercato di portare a compimento, cioè quello di
creare un libro completo: non solo una biografia di Einstein, ma anche
la spiegazione del suo genio e della sua umanità. Le
tre parti sono ben bilanciate tra loro e nessuna prevale sull’altra. L’archivio fotografico è davvero un bell’arricchimento
delle informazioni scritte. La scelta delle frasi pronunciate dallo scienziato
è stupenda e va a creare un repertorio di saggezza davvero
sorprendente. Ogni frase è un gioiello da
collezione e va a formare un concentrato di bellezza. Ebbene sì, la terza sezione ha compensato buona parte, se non
tutte, le “manchevolezze” che ho riscontrato nelle prime due sezioni. “Manchevolezze”
tra virgolette perché in realtà non manca nulla a questa biografia, ma poiché le
mie recensioni sono solo delle impressioni, il senso di manchevolezza che ho
provato leggendo è solo una sensazione,
appunto, e non un vero e proprio giudizio critico. Così è e così sarà sempre.
Ognuno ha i propri gusti, voi che ne dite?
Vi lascio con una chicca di
questo uomo meraviglioso: “Il genio non è che la
capacità di osservare la realtà da prospettive non ordinarie. Mentre una
persona intelligente, quando riesce a trovare un ago in un pagliaio, si ferma
soddisfatta, il genio continua a cercare per trovarne un secondo, un terzo ed
eventualmente un quarto”.
[1]
Salvatore Califano, napoletano, classe 1931, Professore Emerito di chimica
fisica presso l’Università di Firenze, dove ha formato e diretto il laboratorio
Europeo di Spettroscopie non lineari (lens), membro dell’Accademia Nazionale
dei Lincei. Ha scritto numerosi articoli scientifici, è autore di Vibration states (1976) e, insieme a Vincenzo
Schettino e Natale Leto, Lattice dynamics
of molecular crystals (1981). Ha pubblicato in due volumi La storia della chimica (Bollati
Boringhieri, 2010 e 2012), e La storia
dell’alchimia (Firenze University Press, 2016).
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