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giovedì 24 ottobre 2024

IN ASCOLTO, una mostra di Sergio Unia.

 

Sergio Unia, "Maia con l'aquilone", 2018, bronzo. Dalla mostra "In ascolto", allestita nel Giardino Medievale di Palazzo Madama, a Torino.

Se, come me, siete affamati di bellezza, la cercate ovunque, la vedete in ogni cosa e la sapete cogliere in ogni momento, allora vi consiglio caldamente di andare a visitare la mostra allestita nel Giardino Medievale di Palazzo Madama (a Torino): “SERGIO UNIA. IN ASCOLTO”, dal 23 Ottobre 2024 al 09 Dicembre 2024.

Tale mostra, nata su iniziativa della Fondazione CRC, nell’ambito del progetto “Donare”, presenta 13 (tredici) bellissime sculture in bronzo dell’artista monregalese Sergio Unia (Roccaforte Mondovì, 10 Marzo 1943). La Fondazione CRC, a cui sta particolarmente a cuore l’obiettivo di condividere la bellezza e la cultura del proprio territorio, ha proposto al Prof. Villa (Direttore di Palazzo Madama) una collaborazione proprio in tal senso, ma poiché a volte la vita ci sorprende con le sue coincidenze e sincronicità, la collaborazione è quanto mai in linea con una serie di cose di cui adesso vi parlerò.

Partirei col riferirvi[1] i concetti espressi dalla psicologa Maura Anfossi (Fondazione CRC), intervenuta in conferenza stampa. Secondo Anfossi, è bello uscire da una mostra con un messaggio e – nel caso della mostra di Unia – possiamo portarci a casa ben due messaggi:

1)    Il valore della cura e quello dell’attenzione al dettaglio. Queste opere, con la loro grazia, richiamano alla gentilezza, al garbo e alla misura, allontanandoci dal narcisismo tipico del nostro tempo e spingendoci verso un’osservazione più attenta e meno superficiale, sia di ciò che ci circonda, sia di ciò che abbiamo dentro. E poi, il fatto che alcune opere facciano riferimento all’antichità, e altre alla gioventù e alla spensieratezza, ci porta ad assistere a una narrazione delicata del passaggio tra le generazioni. D’altronde, non è possibile guardare avanti se dimentichiamo le nostre radici... Come la quercia, infatti, abbiamo bisogno sia di radici che affondino saldamente nella terra, che di aria, sinonimo di una visione del futuro che ci attende.

Sergio Unia, "Bimba, Rossana", 2010, bronzo. Dalla mostra "In ascolto", allestita nel Giardino Medievale di Palazzo Madama, a Torino.

2)    Il tema del desiderio. Il desiderio delle nuove generazioni è, purtroppo, bloccato, perciò è bello pensare che una mostra possa aiutarli e aiutarci a tornare a desiderare. E, per “desiderio” non s’intende certamente la brama di cose materiali, bensì di bellezza, soprattutto di bellezza interiore.

Quando è venuto il turno del Prof. Villa di contestualizzare la mostra in oggetto, sono emerse quelle coincidenze e sincronicità di cui vi ho accennato poche righe fa… 

Sergio Unia, "Adolescente con flauto. Rossana", 1991, bronzo. Dalla mostra "In ascolto", allestita nel Giardino Medievale di Palazzo Madama, a Torino.

 

Innanzitutto, dovete sapere che il tema scottante al quale Palazzo Madama si sta dedicando attualmente riguarda la crisi climatica[2], l’incrinato rapporto tra Uomo e Natura, perciò è chiaro che una mostra come quella di Unia - la quale tende alla riscoperta dei valori antichi - ci fa riflettere molto su come dovremmo trattare oggi il territorio  (e, per estensione, il pianeta), a come valorizzarlo, salvaguardarlo e proteggerlo; a come invertire la rotta, insomma. La mostra di Unia ci porta a immaginare una nuova integrazione dell’uomo all’interno del mondo e a pensare a un nuovo patto – fondato sul rispetto – tra l’Uomo e la Natura.

Dal Giardino Medievale di Palazzo Madama, a Torino.

 Il fatto, poi, che l’esposizione si snodi attraverso il rigoglioso Giardino Medievale si sposa perfettamente con l’intento tematico-espositivo di Palazzo Madama.

La magia del Giardino Medievale, a Palazzo Madama (Torino).

Senza contare il fatto che, secondo il mio modesto parere, in questo modo si ottengono due benefici: la mostra esalta la bellezza del Giardino e il Giardino, dal canto suo, esalta la bellezza della mostra, in una sorta di rapporto di reciprocità. Il Giardino cessa così di essere un semplice sfondo per assumere il ruolo di co-protagonista, all’interno dell’esposizione.

Sergio Unia, "Bimba sui pattini", 2002, bronzo. Dalla mostra "In ascolto", allestita nel Giardino Medievale di Palazzo Madama, a Torino.

Il Prof. Villa ci ha inoltre ricordato che Palazzo Madama contiene le Collezioni Civiche Torinesi, una delle maggiori raccolte europee di arti applicate che ha nella scultura e nei materiali come il bronzo, la terracotta, il gesso, il vetro e la ceramica il suo cuore, la sua consistenza primaria, perciò lavorare con uno scultore che utilizza mezzi antichi e che si rifà a una tradizione accademica, che segue quelli che sono i grandi modelli del passato, a partire da Cennino Cennini (1370), sembrava opportuno proprio per raccontare il Museo Civico d’Arte Antica e il suo ruolo, cioè dialogare col proprio territorio, portare alla luce le eccellenze di quello stesso territorio e soprattutto sottolineare dei rapporti e consolidare dei legami.

Sergio Unia, "Danzatrice, Elena", 2008, bronzo. Dalla mostra "In ascolto", allestita nel Giardino Medievale di Palazzo Madama, a Torino.

Cuneo ha, in tali ambiti, grande forza e influenza e questi requisiti li sta trasmettendo anche alla città di Torino, grazie alla collaborazione instauratasi tra i due Comuni.

Dal Giardino Medievale di Palazzo Madama, a Torino.

L’inaugurazione di Artissima (tra pochi giorni) e la presenza di Chef pluristellati, qui a Torino, pronti ad offrire un dialogo tra la cucina piemontese e le grandi cucine del mondo, sono cose che ci permettono di ampliare il cerchio della comunicazione, di includere altri settori all’interno del panorama culturale.

Sergio Unia, "Bambino con la conchiglia. Zoltan" (dettaglio), 2005, bronzo. Dalla mostra "In ascolto", allestita nel Giardino Medievale di Palazzo Madama, a Torino.

“In ascolto” consiste di 13 sculture in bronzo, come ho già accennato all’inizio di questo articolo. Sceglierle, tra una rosa che contava 35 proposte, è stata un’ardua impresa, egregiamente compiuta grazie ad un lavoro comune, svolto da tutti i Curatori/Conservatori del Museo. Le opere scelte sono quelle che meglio richiamano l’attenzione sui temi dell’infanzia – coi suoi giochi e la sua spensieratezza – dell’adolescenza – con le sue inquietudini – e dell’antico. Opere che “profumano” di antico, collocate in un luogo – il Giardino Medievale di Palazzo Madama – che richiama suggestioni antiche… Cosa chiedere più di questo?

Sergio Unia, "Giochi, la cavallina", 1999, bronzo. Dalla mostra "In ascolto", allestita nel Giardino Medievale di Palazzo Madama, a Torino.

Unia, per sua stessa ammissione, ha sempre cercato di essere un testimone del proprio tempo senza, però, dimenticare il legame col passato. D’altronde, lo hanno sempre affascinato i temi che sono in grado di suscitare emozioni forti, come l’amore, la guerra, la natività, la violenza, la poesia… Le 13 opere scelte, dunque, sono emblematiche del lavoro di questo artista dallo stile così classico da essere quasi “senza tempo”…

Dal Giardino Medievale di Palazzo Madama, a Torino.



[1] Ho riferito i concetti così come li ho intesi, sperando di aver reso giustizia ai significati originali.

[2] Vi lascio qui di seguito il link all’articolo che ho scritto per le mostre “Change!” e “Memorie d’acqua”.

http://manumelaracconti.blogspot.com/2024/09/change-e-memorie-dacqua.html 

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