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lunedì 27 giugno 2016

COME INVOGLIARE I BAMBINI A LEGGERE E INCREMENTARE LA LORO CREATIVITA’ E FANTASIA.



Tempo fa un’amica mi raccontò una cosa che mi fece rimanere a bocca aperta e che – soprattutto – mi spezzò il cuore: la sua nipotina di 7 anni le aveva confidato di NON ESSERE CAPACE DI IMMAGINARE.
Come si può – mi chiedo –  non essere in grado di compiere un'operazione tanto naturale e spontanea?
La risposta è semplice: ai piccoli viene insegnato a stare “con i piedi per terra” , viene inculcata la razionalità, vengono tarpate le ali che – a quell’età, se non anche prima – si stanno formando. Questo accade perché la società ha bisogno che i piccoli crescano il più in fretta possibile; ha bisogno che diventino autonomi e disillusi fin dalla più tenera età; che imparino a cavarsela da soli e ad essere scaltri e, per fare queste cose, è necessario che si appellino alla ragione e alla razionalità e non di certo ai sogni e alla fantasia. Perché diventino degli impiegati modello o dei perfetti lavoratori, obbedienti e controllabili, vengono allontanati – più o meno drasticamente – dalle fantasticherie ad occhi aperti. Perfino nei loro sogni i bambini sono assaliti da debiti, sensi di colpa, ansia da prestazione e terrore di fallire. Acquisiscono poco per volta tutte le paure dei genitori, tutti gli “indottrinamenti” degli insegnanti, tutti i paletti degli adulti.
A questo punto vi starete chiedendo COSA ABBIA A CHE FARE QUESTO DISCORSO CON L’INVOGLIARE I BAMBINI A LEGGERE. Anche questo è semplice da spiegare. Quando leggiamo un romanzo siamo automaticamente portati ad immaginare le scene descritte, i personaggi, i luoghi e gli accadimenti ivi raccontati; tutto avviene nella nostra mente, nella nostra testa tramite dei meccanismi biochimici che hanno dello straordinario. Per i bambini (di oggi) questi meccanismi di “creazione” sono stati soppiantati da immagini “già pronte” a cui assistono passivamente perché scorrono davanti ai loro occhi su PC, tablet, cellulari, TV e altri dispositivi simili. Leggere un libro significa non avere delle immagini preparate, ma crearne di sana pianta nella propria testa. Scrivere delle storie comporta la stessa premessa: l’utilizzo della fantasia, di una visione che va ben oltre quella degli occhi fisici, ma che si avvale degli “occhi della mente”. Il risultato è che – dovendo fare questo tipo di operazione – i bambini si annoiano, si spazientiscono o addirittura si spaventano a vedere quelle parole, una in fila all’altra, intercalate da rare (o inesistenti) immagini.
QUALI SONO, ALLORA, I MIEI CONSIGLI?
Innanzitutto voglio premettere che tutto ciò che vi trasmetterò in questi consigli è frutto della mia personale esperienza. Detto questo, spero vi siano utili.
·         Mostrate ai piccoli la realtà che li circonda e lasciate che interagiscano con essa il più possibile.
·         Per permettere loro di interagire con la realtà, basterà che li lasciate liberi di usare tutti e 5 i sensi. In breve tempo saranno in grado di conoscere e sfruttare anche il sesto (di cui l’immaginazione è parte integrante).
·         Guardare gli animali su uno schermo non permette ai piccoli questa interazione, pertanto sarà necessario mostrare loro le creature dal vivo. Allo scopo sono particolarmente adatti gli agriturismi, i parchi naturali, i grandi acquari, i musei di storia naturale e tutte le strutture di questo genere.
·         Per imparare ad immaginare (e – di conseguenza – apprezzare la lettura) dovranno provare tante sensazioni (caldo, freddo, ruvido, morbido, dolce, salato, ecc.).
·         Indispensabile sarà stimolare la loro curiosità, perciò – adulti – dovrete studiare e documentarvi su aneddoti “sfiziosi” riguardanti più argomenti e affiancare i vostri bimbi nella ricerca di ulteriori informazioni. Anche perché, una volta che avrete attirato la loro attenzione su qualcosa, saranno loro stessi (nella maggior parte dei casi) a tartassarvi di domande.
·         So che sarà faticoso (soprattutto dopo una lunga ed estenuante giornata di lavoro), ma il prossimo consiglio – nonostante possa sembrarvi banale – è utilissimo: leggete o raccontate loro delle storie anziché piazzarli davanti al televisore.
·         Fate fare loro degli esercizi divertenti e stimolanti, tipo i seguenti:

1.        Pinco Pallino deve andare dal punto A al punto B che si trova proprio dall’altra parte del mondo e, per farlo, potrà usare solo mezzi non convenzionali (es. sulle ali di una farfalla, su un tappeto volante, su una macchina composta da formiche, ecc.). Trovare almeno tre soluzioni stravaganti ogni giorno
2.      Cominciate a raccontare una storia (partite da storielle molto brevi per andare, via via, a raccontarne di più lunghe e complesse) e poi fatela continuare o terminare al bambino.
3.      Scrivete 10 parole, ognuna su un foglietto separato, poi piegate ogni foglietto e ponete il tutto in un sacchetto. Fategli estrarre a sorte 5 foglietti. Con quelle 5 parole dovrà comporre un racconto (meglio se stravagante).
4.      Portateli più spesso al teatro anziché al cinema.
5.      Riesumate il gioco del MIMO. Mimate titoli di film, brevi fiabe, mestieri, ecc. Fate il gioco delle facce insieme, cosicché capisca il significato delle espressioni facciali (triste, felice, arrabbiato, ecc.).
6.      Bendatelo e poi sottoponetegli degli oggetti che dovrà analizzare solo con il tatto o con l’olfatto. Segnatevi quanti ne riconoscerà.
7.       Pescate una lettera dell’alfabeto e invitatelo a scrivere tutte le parole che gli vengono in mente, ma che comincino proprio con quella lettera.
8.      Leggete loro la pagina di un libro o un breve racconto e poi invitatelo a disegnarlo.
9.      Tracciate un segno a caso su un foglio e invitatelo a comporre un disegno partendo da quello “scarabocchio”.
10.   Osservate il cielo e giocate insieme ad interpretare le forme delle nuvole.
11.     Fatelo “mettere nei panni” degli oggetti di uso comune e invitatelo a pensare a cosa questi direbbero se avessero la facoltà di parlare. (Es. Cosa penseresti se fossi una forchetta?). Lo stesso esercizio può essere fatto mettendosi nei panni di qualsiasi cosa, persona o animale.
12.    Fate ascoltare al bimbo della musica ad occhi chiusi; dovrà lasciarsi andare alle sue emozioni. Una volta che la musica sarà terminata, fatevi raccontare cosa ha provato, cosa ha visto nella sua mente, le immagini e le storie che si sono formate nella sua testa.
13.    Fategli fare un DISEGNO-NON DISEGNO, cioè un disegno composto da materiali non convenzionali (ad es. utilizzare della pasta cruda, dei chicchi di riso, ecc.).
14.   Ponetegli domande tipo: secondo te cosa non va in questo mondo? Come cambieresti le cose che non vanno? Cosa ne pensi di questo? E cosa ne pensi di quello? In questo modo si sentirà considerato, utile e apprezzato.
15.    Organizzare per loro qualche caccia al tesoro con indizi, indovinelli, aiuti e così via.
16.   Se conoscete delle lingue straniere, abbozzate ogni tanto qualche parola in quelle lingue.
17.    Fate loro osservare delle foto (possibilmente di personaggi famosi, ma che loro non conoscano) e fateli pronunciare in merito a cosa vedono in quelle persone, quale mestiere credono che facciano, cosa comunicano i loro volti.
18.    Ricordatevi che non è mai troppo presto per porre la fatidica domanda: cosa vuoi fare da grande? Sarebbe, però, molto istruttivo se si facessero fare loro delle… “prove tecniche di professione”, cioè: una volta che il bambino vi avrà dato la risposta, potreste fargli provare a svolgere quella professione. Meglio ancora sarebbe se poteste fargli conoscere qualcuno che già svolge quella professione e gliela possa mostrare.
19.   Insegnate le basi della matematica usando cose sfiziose e colorate, tipo le caramelle.
20.  Non abbiate paura di porre domande come: in quale personaggio del passato vi trasformereste, se ne aveste la possibilità? oppure: se doveste recarvi su un pianeta sconosciuto e poteste portarvi solo tre oggetti, quali scegliereste?
21.    Esercizio di gruppo: Tizio dice una parola e poi lancia una palla a Caio, il quale deve collegare a quella parola un’altra parola (per significato, per assonanza, per affinità di colore, per genere, ecc.). E così via per tutti i partecipanti al gioco.

Con questi esercizi impareranno a recitare (e si appassioneranno al teatro, alla poesia, al cinema, ecc.); impareranno a rispettare gli animali, gli oggetti e le persone; diverranno più empatici; disegneranno volentieri e l’arte comincerà a invadere i loro cuori; grazie ad alcuni di questi esercizi potrete incrementare il loro vocabolario. Ciò che è certo è che maggiori saranno le sollecitazioni cui li sottoporrete, maggiori saranno le possibilità che i vostri bimbi si appassionino a qualcosa; e se si appassionano a qualcosa svilupperanno in automatico dei gusti e degli interessi personali. Il compito degli adulti sarà poi accompagnare i piccoli nel seguire queste loro passioni. La cosa importante sarà NON forzarli a fare cose che non si sentono di fare e lasciare loro il tempo di fare i bambini: devono avere il tempo di giocare, quello di intrattenere relazioni tra di loro, quello di dar sfogo alle loro passioni e quello di riposare; a volte dovranno persino annoiarsi! Tutto è utile se “assunto” nelle dosi ottimali.
Ascoltate le loro domande e cercate di fornire loro risposte SINCERE. Se non avete le risposte, informatevi, possibilmente insieme a loro. Quando saranno un po’ più grandi potrete insegnare loro DOVE e COME trovare le risposte che cercano. IL CASO VUOLE CHE I LIBRI NE FORNISCANO MOLTE…
 Non prendeteli in giro con risposte piene di tabù o di bugie da quattro soldi tipo: i bambini nascono sotto i cavoli. Se userete PAROLE SEMPLICI i bambini saranno in grado di comprendere anche i concetti più complessi!


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