Banana Yoshimoto, "Che significa diventare adulti?", Feltrinelli. |
Attraverso le esperienze personali dell’autrice esploriamo quel passaggio – spesso complicato – che ci porta dall’infanzia all’età adulta. Senza essere pretenzioso – “Che significa diventare adulti?” è, anzi, disarmante con la sua semplicità/umiltà – questo libro fa riflettere sui grandi temi della vita e sulle domande che, almeno una volta nel corso della propria esistenza, ognuno di noi si è posto/si pone:
- Quando ci si può considerare adulti?
- Che cosa significa crescere?
- È un bene?
- È necessario?
- La sofferenza ha uno scopo?
- Che cos’è l’amicizia?
- Quanto conta realmente lo studio, nella vita di una persona?
- Qual è la vera missione di ogni essere umano?
- Qual è il senso della vita?
- Che cosa s’intende per “normalità”?
- Che cosa accade quando si muore?
- Che cosa vuol dire “darsi da fare”?
- Come si trova la propria strada (compresa quella lavorativa)?
Brevissimo (solo 90 pagine), è uno di quei libri che…
“Questo libro potrebbe esservi di conforto un giorno o l’altro […].
Nei momenti in cui vi sentite scoraggiati o così abbattuti da perdere la fiducia in voi stessi riprendete queste pagine, rileggetele, e vedrete che riuscirete a ritrovare la sintonia con la vostra interiorità”.
Delicato. Delizioso. Onesto.
Luke Gamble, "La società segreta degli animali magici", Garzanti.
Edith, una ragazzina di 11 anni, un’estate, scopre:
- di saper parlare con tutti gli animali, dal più piccolo al più grande;
- che gli animali leggendari come yeti e cavalli alati, esistono, eccome!
- che suo zio è un veterinario moooolto speciale…
- e che lei stessa, insieme allo zio, dovrà salvare queste creature fantastiche da una corporazione di implacabili bracconieri.
Un libro per ragazzi perfetto, secondo me, anche per adulti che non hanno mai smesso di sognare o che vogliono tornare a farlo.
Un bellissimo mix di “Sheena, regina della giungla”, “Il dottor Dolittle” (sia il film con Robert Downey Jr sia quello con Eddie Murphy) ed Harry Potter, che ci ricorda quanto sia importante (anzi, fondamentale) il RISPETTO di TUTTE le creature viventi.
La magia esiste, ed è davanti a noi ogni giorno: basta solo imparare (o ricordarsi di) osservare e ascoltare!
Luke Gamble (che, tra l’altro, è un veterinario) ha esordito alla grande, con questo libro e, con la semplicità della sua scrittura, ha saputo dare grande rilievo a valori imprescindibili come la solidarietà, la collaborazione, la gentilezza e la compassione; in più, è riuscito a dare un tocco di delicato umorismo a un libro già di per sé notevole.
A D O R A B I L E !
Margaret Atwood, "Vecchi bambini perduti nel bosco", Ponte alle Grazie.
15 racconti, tutti - in un certo senso – collegati tra loro da un filo fatto di temi e tematiche che si ripetono e di personaggi che ritornano.
Racconti che mostrano il mondo di ieri e quello di oggi.
Racconti che prendono in esame le parole, grazie a un’accurata analisi del loro uso e significato più profondo; Atwood ci mostra il loro potere e l’evoluzione della lingua con le sue stranezze, le sue lacune e la sua capacità di allargare il gap generazionale e le disparità tra maschi e femmine.
Racconti che spaziano tra i generi, toccando spesso il distopico e il fantastico.
Racconti che illustrano la condizione e il trattamento della donna nella Storia, nel corso dei secoli, fino ad oggi. Comprendendo, in questa disamina, anche la condizione delle vedove. Sì, perché di morte parla tantissimo Margaret Atwood, in questo libro; di elaborazione del lutto, di aldilà, di religione…
Questo libro è la narrazione di un tempo che si ripiega su se stesso… Alcuni racconti portano i segni de “Il racconto dell’ancella”, ma in tutti scorre la visione della Storia, con le sue guerre, la politica, gli errori e la violenza che si ripetono, pur succedendosi. Alcuni racconti rievocano dagli abissi del passato nomi (e persone) illustri come Ipazia e George Orwell, in altri troviamo i segni di una evoluzione che – a dire il vero – somiglia più a un’involuzione…
Aspettiamo ancora che il progresso ci porti libertà, rispetto, comprensione, verità… invece ci ritroviamo tra le mani disparità, cattiveria, menzogne, egoismo e violenza.
Margaret Atwood ci ha dimostrato, ancora una volta, di avere un buon occhio analitico e una penna originale e creativa.
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