Tutto
è Uno e l’Uno è…
“Amore”, scrive Giovanna Garbuio ne “Gli specchi esseni” (pag.23).
“Amore”, sostiene anche Anodea Judith a pag. 278 de “Il libro dei
chakra”. (“L’amore, collante [primario] dell’universo che tutto pervade […]”
“[…] la forza di coesione per eccellenza” [Pag. 310]).
“Amore”, scrive Dante Alighieri nell’ultimo verso de “La Divina
Commedia”. (“L’amor che muove il sole e l’altre stelle”).
“Energia divina”, scrive Igor Sibaldi ne “La trama dell’angelo”.
(“Dappertutto è sempre un’unica energia divina”. [Pag. 182])
E che cos’è questa
“energia” se non la vita stessa?
“Non c’erano confini
tra le persone, tra le cose, gli esseri tutti. […] Un’unica origine, un’unica
energia che è la vita. Ecco perché:
Creatore del cielo e della terra”. [Pag. 183 de “La trama dell’angelo”].
“Energia infinita”. “Io ti vedo senza inizio, né mezzo, né fine, con
la tua energia infinita, le tue braccia in numero infinito, il Sole e la Luna
quali tuoi due occhi, la tua bocca scintillante che divora le oblazioni, mentre
riscaldi l’universo col tuo ardore”. [Canto XI, 19, Pag. 121 “Bhagavadgita”].
“Divino”. “Per accedere al divino
e diventare Dei, dobbiamo riconoscere la nostra natura divina quale parte del
più grande mistero della rivelazione. Quando il cuore guarisce, la mente e il
corpo, il mistico e il mondano, il sé e l’altro vengono riunificati in un’unità
integrata”. [Pag. 279 de “Il libro dei chakra”].
“Il divino è qualcosa di più che la
semplice coscienza. Nel suo totale dispiegarsi, il divino è anche bellezza,
suono, amore, energia, sentimento e forma – elementi riflessi in ciascun chakra”.
[Pag. 556 de “Il libro dei chakra”].
“Man mano che
impariamo ad aprire e sanare i chakra che sono in noi, noi diventiamo il Ponte
dell’Arcobaleno, legame vivente tra
Terra e Cielo”. [Pag. 22 de “Il libro dei chakra”].
“Tu. Chi sono tutti? C’è
sempre il tu, soltanto. Sempre
soltanto il tu”. [Pag. 257 de “La
trama dell’angelo”]. “[…] tu non sei tu, tu
sei l’interezza di quanto appare nel
tuo mondo in quest’istante senza tempo. Non puoi attrarre niente e nessuno «là
fuori» o «più tardi», poiché tutto è qui, adesso, e tutto sei tu, senza la minima
piega di alterità a insinuarsi tra
il tuo corpo fisico e la sedia, la persona seduta di fronte a te, la persona
seduta di fronte a te, i rumori del traffico in lontananza”. [Pag. 9 Prefazione
di Alessandro Baccaglini a “Gli specchi esseni”].
“«Un confine è un
limite» ripeté tra sé …]. Gli parve estremamente importante, dato che se l’energia è una non ci sono limiti né confini
[…]”. [Pag. 183 de “La trama dell’angelo”].
In questi giorni mi è
capitata davanti agli occhi - più volte e in libri diversi – questa frase o questo
concetto: Tutto è Uno e l’Uno è… Il mio
intento, qui è quello di mettere insieme questi tasselli per vedere se riesco a
farne risultare un quadro quantomeno comprensibile.
Siamo energia in un universo fatto di energia. Anche Dio è energia e dimora in ognuno di noi come
noi dimoriamo nella sua essenza. Ognuno di noi, con la propria “bios”, è una
piccola parte di questa infinita ed eterna “zoé”, ma – nello stesso tempo –
porta dentro di sé una scintilla (o una fiammella) dell’immensità. C’è chi chiama
questa energia “Amore”, poi c’è chi la chiama(va) “motore immobile” o “primo
motore” [Aristotele[1]] e chi
la chiama semplicemente “Vita”.
In tutto ciò esistono
dei confini legati al corpo fisico e
materiale, ma sono confini che nel mondo/corpo energetico si compenetrano a
vicenda, si fondono e si stemperano fino a sfumare gli uni negli altri. Siamo
tutti in qualche modo sottilmente legati
tra di noi in un delicato gioco di equilibri. Certo, io sono io e tu sei tu, ma
– facendo parte di un’unica essenza vitale – io mi rispecchio in te
e tu in me. In ogni identità coesistono innumerevoli alterità, luci e ombre, Yin e Yang. Perciò non è mai tutto bianco o
tutto nero. Ognuno ha la propria storia personale messa in relazione con la
storia del mondo… Abbiamo i confini
del nostro essere unici, della nostra personalità, ma – sebbene ogni individuo
sia un mondo a sé – entra comunque in relazione con gli altri. Ne ha bisogno:
non si può avere un buon rapporto con se stessi se non lo si ha con gli altri e
viceversa! Il corpo stesso costituisce, forse, un confine tra il mondo esterno e quello interno. Dico “forse” perché
il nostro corpo eterico (o energetico) si estende al di fuori del nostro corpo
fatto di carne e ossa… “Diventare tutt’uno con il divino significa dissolvere o
trascendere i confini che ci tengono
separati. Questi confini esistono
solo nella nostra mente”. [Pag. 486 de “Il libro dei chakra]. Ricordiamoci,
però, che diventare tutt’uno con questa grande energia non significa perdere se
stessi: “Non esiste un Noi senza un Io” scrive ancora Anodea Judith [pag.
485].
“Quando rispettiamo
la nostra individualità, rispettiamo le sottili relazioni che si trovano all’interno di noi” e “ciascuna parte è un
elemento essenziale dell’intero”.
[Pp. 335 e 336 de “Il libro dei chakra”]. E quando cerchiamo la trascendenza, stiamo aspirando – in realtà
– a ricongiungerci con quella Totalità
di cui facevamo/facciamo parte. Che la si chiami “Io grande”, “Dio”, “Energia universale” o in qualsiasi
altro modo che lasci immaginare qualcosa di più esteso, non importa: l’importante
è imparare a sentirne la potenza.
“Per sviluppare l’amore – amore universale, amore
cosmico, comunque vi piaccia chiamarlo – bisogna accettare l’intera situazione
della vita così com’è, le luci e le ombre, il bene e il male”. [Chӧgyam Trungpa[2]].
“L’amore è l’essenza che cura. […] È la
medicina universale. […] Nello iato tra il Cielo e la Terra l’amore è la forza legante che salda i gradini multicolori del Ponte
dell’Arcobaleno”. [Pag. 335 de “Il libro dei chakra”].
E forse, a pensarci
bene, non c’è alcun inizio né alcuna fine, ma soltanto un infinito cerchio di eternità
e quando agiamo su una parte influiamo sul Tutto; e, nella testa, comincia a
frullarmi il pensiero che l’Uno sia il
Tutto e il Tutto sia nell’Uno! Probabilmente tutte le nostre ricerche, compresa
la Ricerca della Felicità, hanno un unico scopo: collegare il finito con l’infinito…
[Vedi pag. 479 de “Il libro dei chakra].
“La psiche e il mondo
costituiscono un’inseparabile unità più che un’inconciliabile dualità”. [Carl
Gustav Jung]
TESTI CITATI:
"BHAGAVADGITA", A CURA DI ANNE-MARIE ESNOUL, | ADELPHI |
"IL LIBRO DEI CHAKRA" DI ANODEA JUDITH, NERI POZZA |
"LA TRAMA DELL'ANGELO" DI IGOR SIBALDI, ANIMA |
[1]
Nel
pensiero di Aristotele il motore immobile o primo motore è un concetto che
rappresenta la causa prima del divenire dell’universo. È una fonte originaria
del moto priva di moto. [Fonte: Wikipedia]
[2]
ChӧnTrungpa (5-3-1939, Kham – 4-4-1987, Halifax,
Canada) è stato un filosofo e maestro di meditazione tibetano. È stato maestro
di meditazione buddhista sia della scuola Kagyu che della scuola Nyngma. È
stato anche sommo abate del Monastero di Surmang, poeta ed artista. [Fonte:
Wikipedia].
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