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domenica 4 settembre 2016

CONSIGLI DI LETTURA



“Donne che corrono coi lupi” di Clarissa Pinkola Estés. Edizioni Frassinelli.

PREFAZIONE


“Siamo pervase dalla nostalgia per l’antica natura selvaggia. Pochi sono gli antidoti autorizzati a questo struggimento. Ci hanno insegnato a vergognarci di un simile desiderio. Ci siamo lasciate crescere i capelli e li abbiamo usati per nascondere i sentimenti. Ma l’ombra della Donna Selvaggia si appiatta dietro di noi, nei nostri giorni, nelle nostre notti. Ovunque e sempre, l’ombra che ci trotterella dietro va indubbiamente a quattro zampe”.

CITAZIONI

“Come influisce sulle donne la Donna Selvaggia? Con lei come alleata, guida, modello, maestra, noi vediamo non con due occhi ma con gli occhi dell’intuito, che è occhiuto. Quando facciamo valere l’intuito, siamo come una notte stellata: fissiamo il mondo con migliaia di occhi”.
“Anche la donna più repressa ha una vita segreta, con pensieri e sentimenti nascosti che sono lussureggianti e selvaggi, ovvero naturali. Anche la più prigioniera custodisce il posto del Sé selvaggio, perché intuitivamente sa che un giorno ci sarà una feritoia, un’apertura, una possibilità, e vi si butterà per fuggire”.
“Sussurra nei sogni notturni, si lascia dietro, sul terreno dell’anima di una donna, un capello ruvido e impronte fangose che ricolmano del desiderio di trovarla, di liberarla, di amarla”.
“Lei è idee, sentimenti, impulsi e memoria. La si è perduta e pressoché dimenticata per tantissimo tempo. […] E’ la voce che dice: ‘Da questa parte, di qua ‘.
E’ colei che tuona contro l’ingiustizia. E’ colei che gira come una grande ruota. E a fattrice dei cicli. E’ colei che lasciamo a casa affinché la custodisca. E colei da cui andiamo a casa. E la radice fangosa di tutte le donne. E’ quello che ci fa andare avanti quando pensiamo di essere finite. E’ l’incubatrice di piccole idee grezze e di accordi. E’ la mente che ci  pensa, noi siamo i pensieri che lei pensa”.
“[…] affogate nella routine domestica, nell’intellettualismo, nel lavoro o nell’inerzia, perché questo è il posto più sicuro per chi ha perduto  i suoi istinti”.
“I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell’arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate, tormentate e falsamente accusate di essere voraci, ede erratiche, tremendamente aggressive, di valore en inferiore a quello dei loro detrattori”.

PERCHE’ LEGGERE QUESTO LIBRO
“Donne che corrono coi lupi” non è un libro come tutti gli altri. E se state pensando che sia un libro sessista, vi farò ricredere perché qui dentro c’è tanto sulla donna quanto sull’uomo. E’ un invito a tutte le donne affinché ritrovino sé stesse e il dualismo insito in ognuna di esse; dualismo che ormai si è deformato e si è spaccato così tanto da diventare dicotomia. E’ un invito a fondere e ad amalgamare nuovamente tutte le sfaccettature che la compongono: quella docile e mansueta con quella selvaggia e istintuale. La Pinkola Estés si auspica una fine della repressione/oppressione di cui sono vittime tutte le donne, in favore della rinascita della natura primitiva celata sotto una spessa coltre di finta civilizzazione.
Ma questo è – altresì – un invito a tutti gli uomini perché imparino a comprendere e ad accettare, nonché ad aiutare a far emergere quella Donna Selvaggia che si nasconde dentro ad ogni donna, anche alla più mite e sottomessa. Per permettere che ciò accada è necessario che l’uomo impari a fidarsi del suo opposto/complemento femminile smettendo di provare sentimenti distruttivi come paura, rancore, invidia o odio; sentimenti – questi – che portano da secoli l’uomo a sottomettere e ad opprimere le donne.
La Estés sottintende un fine ancora più grande e nobile che è quello di vedere riunite in armonia due metà tanto diverse quanto simili quali sono l’uomo e la donna, il lato maschile e il lato femminile, Yin e Yang, il bianco e il nero, e così via. Per raggiungere questo risultato di profondo equilibrio, stabilità e armonia uomini e donne avranno bisogno di guardarsi dentro, di scavare a fondo nella loro natura e quale miglior modo esiste per farlo rispetto a quello proposto dalla Estés? L’autrice ci racconta alcune delle fiabe, delle favole, delle storie popolari e delle leggende (da Barbablù a Vassilissa, da Scarpette Rosse a La Fanciulla senza Mani, da La Loba a Il Sarto, passando per Manawee: l’Inno all’Uomo Selvaggio), svelandone il significato recondito e profondo che esse racchiudono in sé. L’autrice interpreta con grande precisione ogni dettaglio di questi racconti e dei loro personaggi portando il lettore non solo a riflettere, ma anche a scavare dentro di sé e a fare un percorso a ritroso fino a riscoprire ciò che l’uomo e la donna sono davvero. Un trattato psicologico, un saggio antropologico, un tuffo nelle profondità del nostro inconscio così complesso e meraviglioso.
Consigliato a chi desidera cambiare la propria visione della vita e non solo quella; a chi vuole conoscere sé stesso/a e gli altri; a chi vuole trovare una svolta nell’esistenza umana, riconoscendole una grossa componente animale.


2 commenti:

  1. Veramente molto interessante... lo cercherò nelle librerie. Grazie per aver condiviso con noi il tuo pensiero e le tue sensazioni. Buona giornata!

    https://femeieastazi.blogspot.it/

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    1. Grazie di cuore Florentina, per aver letto questo post. Spero vivamente che il libro ti piaccia: io l'ho trovato illuminante e istruttivo. Oltretutto mi ha rinnovato dei ricordi che avevo accantonato o perduto nei meandri della memoria; mi ha fornito numerose risposte e mi ha dato il coraggio di osare, di fidarmi di me. Spero che anche per te rappresenti una lettura da portare nel cuore. Ciao e a presto!

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