Il 19 gennaio 2017 uscirà un libro che ho già avuto il piacere di leggere in anteprima e di cui ho scritto per tutti voi (amici, lettori, appassionati di matematica, insegnanti e genitori) una breve recensione. Come avrete potuto notare dal titolo, il libro si intitola "Problemi matematici antichissimi", è stato scritto da Giuseppe Peano* ed appartiene alle edizioni Clichy.
"In tutti i tempi, e
presso tutti i popoli, si insegnavano dei giochi per rendere dilettevole e meno
noiosa l'aritmetica. Nel 1925 il grande matematico Giuseppe Peano pensò di
metterli insieme proprio con questo scopo: aiutare i bambini che hanno paura
della matematica ad avvicinarsi a questa materia, sollecitato in questo da un
implicito invito presente negli (allora) nuovi programmi della scuola
elementare. Ne venne fuori questo libretto, scritto con la semplicità e la
chiarezza di chi vuol insegnare a dei bambini, e nello stesso tempo fa
divertire anche i grandi".
*Giuseppe Peano:
Nato a Cuneo nel 1858, morto a Torino nel 1932, Peano fu matematico,
logico e glottoteta italiano, inventò anche il latino sine flexione, una lingua
ausiliaria internazionale derivata dalla semplificazione del latino classico.
Eccentrico – insegnava Logica in un corso di calcolo infinitesimale – fu spesso
allontanato dall’insegnamento a dispetto della sua fama internazionale perché
«più di una volta, perduto dietro ai suoi calcoli, dimenticò di presentarsi
alle sessioni di esame». Insignito di numerosi premi filosofici, si sforzò
sempre di ricercare la chiarezza e la semplicità.
RECENSIONE/Impressioni personali a caldo.
Un
ottimo saggio di aritmetica/matematica composto da teoria e pratica ben
bilanciate. Scopo principale è quello di dotare gli insegnanti di un buon libro
di testo per far comprendere agli allievi una materia tanto ostica senza però
appesantirla, ma – al contrario – alleggerirla e renderla piacevole e
divertente. In questo breve, ma ricco
saggio, la teoria è una solida contestualizzazione storica delle varie
questioni matematiche. E’ incredibile come in poche pagine (110, per l’esattezza)
ci sia stato spazio per tutto: la storia dello “zero”, quella dei numeri romani,
del calendario in tutte le sue suddivisioni (anni, mesi, settimane, giorni),
basi di astronomia, operazioni “curiose”, metodi di memorizzazione delle
operazioni e dei concetti più ostici, indovinelli aritmetici, brevi “parabole”
matematiche, giochi per allenare il calcolo mentale, progetti pratici per insegnare la matematica
ai più piccoli e molto altro ancora. Un saggio che dimostra quanto antica sia
questa materia e quanto possa essere dilettevole apprenderla con l’ausilio di
semplici oggetti d’uso quotidiano: ciliegie, noci, filo e perline, listerelle
di carta o di legno e tanta tanta fantasia e voglia di fare. Addizioni,
moltiplicazioni, divisioni e sottrazioni non sono mai state così divertenti:
rigide regole camuffate da giochi; problemi solitamente astratti e inservibili
traslati in una realtà quotidiana di immediata utilità. Perché la matematica
dovrebbe rappresentare un aiuto nella risoluzione delle questioni di tutti i
giorni, non di certo un intralcio; e impararla dovrebbe essere piacevole, non
noioso e infruttuoso. Nonostante “Problemi matematici antichissimi” sia
composto da quesiti con cui ci si può cimentare a tutte le età, trovo – però - che sia più utile ad un adulto/insegnante che
si appresti a spiegare la matematica a un bambino. Ad ogni modo rappresenta un
sicuro vantaggio (per entrambi) rispetto ai canonici noiosi libri di testo.
Un
valido strumento non solo d’insegnamento/apprendimento, ma anche d’intrattenimento
nelle uggiose serate invernali (in alternativa alle parole crociate) o come
occasione per coinvolgere adulti e piccini in esercizi che non passano mai di
moda.