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sabato 2 luglio 2016

Tolstoj e la sua idea di istruzione




 
Immagine tratta da "I Meridiani" Mondadori


   Tolstoj e la sua idea di istruzione

Mentre stilavo l’elenco delle cose che non vanno nella scuola di oggi (trovate il post cui faccio riferimento - intitolato LA SCUOLA PERFETTA - proprio qui sul mio blog)mi sono ricordata delle parole del filosofo Igor Sibaldi. Egli cita un saggio di Tolstoj intitolato CHI HA BISOGNO DI IMPARARE A SCRIVERE DA CHI: I RAGAZZI CONTADINI DA   NOI, O NOI DAI RAGAZZI CONTADINI? Già nel 1862 Tolstoj sollevava un tema tanto delicato come l’istruzione; non un’istruzione ordinaria, ma un’istruzione innovativa in cui viene messo in discussione se siano gli insegnanti a insegnare o se, invece, siano gli allievi a insegnare agli adulti. Così mi sono documentata maggiormente e ho trovato delle notizie strabilianti sul tipo di scuola che Tolstoj era riuscito a fondare. All’ingresso dell’edificio di Jasnaja Poljana campeggiava una scritta più che incoraggiante: “Entra ed esci liberamente”. L’inizio delle lezioni oscillava tra le ore 8 e le ore 9 con una pausa per il pranzo che cominciava alle 12. Le lezioni riprendevano, poi, al pomeriggio per altre 3 o 4 ore. Erano state predisposte 3 classi: Junior, Middle e Senior. Ogni bambino era libero di scegliere dove sedere e non erano previsti compiti per casa. Le idee innovative di Tolstoj fecero non poco scalpore  nella Russia dell’Ottocento, nella quale non erano previste scuole per i figli dei contadini. Proprio questa carenza di istruzione, secondo Tolstoj era una delle maggiori cause delle ingiustizie, del dispotismo e delle violenze dell’epoca. Oltretutto, Tolstoj fu il primo a porsi domande, quali: esiste un diritto di educare e – se sì – chi educa? Un altro degli interrogativi e dei rompicapi di Tolstoj fu come dare origine ad una tipologia di scuola non dogmatica. La risposta che ne scaturì fu che la scuola NON deve essere OBBLIGATORIA, perché se l’istruzione impartita e l’educazione fornita saranno buone, sorgerà in maniera del tutto SPONTANEA la necessità dell’istruzione da parte degli studenti, esattamente come avviene per la fame. Tolstoj incoraggiava a prestare il massimo rispetto per la conoscenza e per le capacità e i talenti che i bambini portavano al di fuori delle mura scolastiche. Capirà, inoltre, che il ruolo dell’insegnante va ben oltre quello di spiegare cose, impartire un’educazione e istruire i ragazzi, in quanto l’insegnante, per prima cosa, esercita un’influenza notevole, ma anche inconsapevole sugli allievi: la vita stessa degli insegnanti e degli adulti intorno ai bambini sono portatrici di ESPERIENZA oltre che di conoscenza!
Se considerate che queste idee sono nate nel 1800… non vi vengono i brividi a pensare che la nostra scuola, la scuola di oggi, è, invece, ancora tanto indietro?

Le informazioni tecniche che trovate in questo articolo sono state tratte da Wikipedia (vedi link qui sotto) e da me reinterpretate/rielaborate:

https://it.wikipedia.org/wiki/Pedagogia_di_Lev_Tolstoj#cite_note-Unesco-5

venerdì 1 luglio 2016

LA SCUOLA PERFETTA



Se la scuola vi sta bene così com’è, allora non leggete questo post e scappate “a pagine levate” da questo  blog! Se invece, come me, cambiereste qualcosa, fatemi sapere se condividete le mie proposte. Buona lettura, temerari dell’istruzione innovativa!
LIBRI DI TESTO

      Innanzitutto BASTA con questo CAMBIO ogni anno che porta solamente COSTI ESOSI, PROBLEMI di REPERIMENTO, PESO non indifferente negli ZAINI.



     E, per dirla tutta, BASTA con questo VECCHIUME: i ragazzi hanno bisogno di libri “freschi”, più adatti alla loro epoca e alle loro esigenze. Per supportare la mia tesi, pubblico qui sotto la foto di pagina 44 della rivista numero 26 di DONNA MODERNA (21/06/2016). Ha senso, infatti, iniziare a raccontare la storia a partire da “Adamo ed Eva” intasando la memoria dei ragazzi con particolari inutili e pesanti? Non sarebbe meglio essere un po’ più vaghi sul passato “troppo passato” e soffermarsi, invece, su temi e argomenti più “caldi” e più attuali? Il risultato? Sacrificare un pò del nostro passato per dare più spazio al nostro presente e - di conseguenza - al nostro futuro.



PESO DEGLI ZAINI
     SCOLIOSI in tenera età? Non solo è possibile, ma è molto probabile.       Ci vuole una migliore ORGANIZZAZIONE dell’ORARIO SCOLASTICO, LIBRI di testo meglio CONFORMATI e – magari – EDIFICI scolastici ATTREZZATI alla maniera degli Stati Uniti (dove sono previsti armadietti personali per ogni studente e le aule sono provviste del materiale di cancelleria necessario allo svolgimento delle lezioni).




PAROLA d’ORDINE: MODERNITA’

     Modernità dei SERVIZI e modernità degli INSEGNANTI.
     Siamo nell’era di PC, tablet, Smart phone ecc.: allora vogliamo insegnare ai ragazzi come usare CONSAPEVOLMENTE e CON OCULATEZZA questi arnesi? Evitiamo di  allevare giovani sconsiderati e scriteriati!
      SINDROME DI GOOGLE sempre più frequente: è ora di porre fine a questo modo infruttuoso di studiare. Direttamente da pagina 74 della rivista ACQUA & SAPONE di febbraio 2016.





      Gli insegnanti dovrebbero fare molta più attenzione al COPIA & INCOLLA degli studenti.
      E’ necessario insegnare si ragazzi a gestire i profili sui Social, altrimenti alleveremo generazioni di “cyberbulli”  e di vittime del “cyberbullismo”. Non vogliamo che i nostri giovani crescano isolandosi o reprimendo la loro identità, ma soprattutto non vogliamo che non sappiano gestire le relazioni interpersonali. Vero?
     Poiché la carta verrà presto definitivamente soppiantata dall’uso di dispositivi elettronici, ma purtroppo non tutte le famiglie possono ancora permettersi di acquistare PC o altro materiale del genere, non sarebbe fantastico mettere a disposizione degli studenti questi dispositivi all’interno degli edifici scolastici? Per fare i compiti, per fare le ricerche e per tutti gli scopi legati allo studio. Un insegnante di informatica potrebbe fare da supervisore della sala, delle attrezzature e del lavoro degli studenti… Così daremmo lavoro a giovani informatici che al momento attuale sono “a spasso”.

      Bisognerà, in contemporanea, preparare gli insegnanti adeguatamente con corsi di aggiornamento affinché siano in grado di supportare i loro allievi nell’apprendimento di Software indispensabili come Excel, Word, PowerPoint, programmi di disegno tecnico, di disegno 3D, ecc.

     Più SPAZIO per i DIBATTITI e le discussioni che interessano VERAMENTE i ragazzi. La scuola deve dimostrarsi più APERTA al DIALOGO, più APERTA alle TEMATICHE di ATTUALITA, più APERTA ad ARGOMENTI di carattere SCIENTIFICO e TECNOLOGICO (le nuove scoperte).
     E’ necessaria l’introduzione di NUOVE MATERIE come BIOETICA, ARTE del RIUSO e del RICICLO (educazione a non sprecare), RISPARMIO (o utilizzo più oculato e consapevole delle risorse), ECONOMIA (borsa, mercati azionari, investimenti), FLORA e FAUNA (erbe curative, erbe aromatiche), CUCINA, FARMACOLOGIA (le basi), MEDICINA (le basi), MEDICINA ALTERNATIVA e OLISTICA. LINGUAGGIO DEI SEGNI, NUOVE LINGUE oltre l'Inglese (russo, arabo, lingue orientali: lingue non scontate, insomma), PNL e LINGUAGGIO/COMUNICAZIONE NON VERBALE, CINEFORUM.



I VOTI

      BASTA con i VOTI ARBITRARI, cioè quei voti che vengono assegnati a seconda della simpatia dell’insegnante nei confronti dello studente, a seconda dell’umore dell’insegnante o per puri e semplici pregiudizi di quest’ultimo. E poi: qualcuno sa dirmi cosa significa 6---?
      Mi trovo pienamente concorde con un’affermazione uscita dalla bocca del filosofo Igor Sibaldi, il quale sostiene che lo stipendio sia l’evoluzione del voto. Assolutamente vero, a mio avviso.  E – sempre a mio avviso – assolutamente ingiusto: non è giusto, infatti, giudicare le persone in base ai voti.



IMPEDIMENTI E BARRIERE

       BASTA con i COSTI ESOSI per frequentare UNIVERSITA’ e ASILI. Leggete qui… (articoli tratti da pagina 14 della rivista ACQUA & SAPONE di febbraio 2016).


 BASTA con i NUMERI CHIUSI e i TEST di AMMISSIONE all'UNIVERSITA'. Temete il SOVRAFFOLLAMENTO delle aule? TRANQUILLI: in brevissimo tempo dall'inizio dei corsi il numero degli iscritti diminuirà drasticamente per una sorta di "selezione naturale". In pratica se ne andranno spontaneamente coloro che non sono portati per la materia e quelli a cui non piace la materia. Resteranno solo coloro che hanno veramente voglia di studiare e che sono realmente dotati e talentuosi. Se invece continueremo sulla strada che abbiamo percorso fino ad ora  perderemo (perchè tarpiamo loro le ali) giovani che potrebbero diventare brillanti medici o geniali avvocati se solo venisse loro data una possibilità.  
E' risaputo che le aule sono piene di bambini e ragazzi STRANIERI, di altre nazionalità, tradizioni e culture: facciamo che siano delle risorse e delle ricchezze e non degli impedimenti o degli ostacoli. La stessa cosa vale per le DISABILITA': ancora oggi non siamo attrezzati per affrontare la disabilità a scuola, sia per la presenza costante di barriere architettoniche, sia per l'assenza di personale qualificato che si occupi della loro istruzione e integrazione, sia per la mancanza di programmi formativi specifici e personalizzati per ogni tipologia di disabile. Insegnamo ai ragazzi normodotati ad affrontare nella maniera corretta i loro compagni diversamente abili. Insegnamo loro la delicatezza e la sensibilità o - per lo meno - facciamo in modo che questi sentimenti nascano e si sviluppino in loro in maniera spontanea e naturale.

 BASTA con i COMPITI a CASA e quelli per le VACANZE. Piuttosto facciamo durare le lezioni un pò di più e diamo ai ragazzi la possibilità di svolgere i compiti a scuola, magari insieme ai compagni e - perchè no? - anche agli insegnanti. Per casa diamo solo da leggere o da studiare, ma ricordiamoci che i ragazzi DEVONO VIVERE al di fuori della scuola! Bisogna che coltivino le loro passioni e i loro interessi al di fuori delle mura scolastiche, perchè, in fondo, quel che serve è la CULTURA della VITA, non la nozionistica. In Germania, ad esempio, le vacanze estive durano molto meno che qui in Italia, ma almeno non hanno compiti.
 La scuola di oggi non prepara veramente i giovani al mondo del lavoro, invece dovrebbe puntare maggiormente alla PRATICA e alle SIMULAZIONI di situazioni reali. Si potrebbe dare il via a progetti "interattivi" (es. invitando ogni settimana un professionista di un settore sempre diverso che parli ai ragazzi e, se possibile, segua coloro che sono interessati a svolgere quel mestiere). Sarebbe fantastico se venissero creati dei laboratori d'ogni sorta (teatro e recitazione, canto, musica, ecc.).

LA COSA PIU' IMPORTANTE è ASCOLTARE I BAMBINI, I RAGAZZI, I GIOVANI; ASCOLTIAMO QUALI SONO I LORO SOGNI, I LORO TALENTI, LE LORO ASPIRAZIONI, I LORO DESIDERI E AIUTIAMOLI A COLTIVARLI E A FARLI CRESCERE. L'ARTICOLO 4 DELLA NOSTRA COSTITUZIONE CI DICE CHE TUTTI HANNO IL DIRITTO DI FARE UN LAVORO IN LINEA CON LE PROPRIE ASPIRAZIONI E CON LE PROPRIE ATTITUDINI. CONCORDO PIENAMENTE CON QUESTO ARTICOLO, MA AD OGGI HO CONOSCIUTO POCHISSIME PERSONE CHE SONO STATE INCORAGGIATE A SEGUIRE I LORO SOGNI E CHE, ALLA FINE, LI HANNO RAGGIUNTI. ASSICURIAMO UN FUTURO MIGLIORE AI NOSTRI RAGAZZI!








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